Lo scontro sulla liberalizzazione delle licenze degli ambulanti, dopo essersi consumato nell’Aula del Campidoglio e in più riunioni davanti al prefetto di Roma che si è fatto promotore di un invito al ministero dello Sviluppo economico a esprimersi sulla questione, investe ora anche i territori e in particolare il parlamentino del Municipio II.
IL PROVVEDIMENTO DELLA GIUNTA RAGGI
Diverse settimane fa la sindaca di Roma Virginia Raggi, sulla base di un parere favorevole dell’Autorità garante della concorrenza del mercato, ha annunciato l’avvio di gare come previsto dalla direttiva europea Bolkestein, per l’assegnazione delle postazioni destinate alle bancarelle e le cui licenze ad oggi sono in proroga fino al 2032 secondo quanto stabilito da norma approvata dal governo Conte bis. Il provvedimento riguarda circa 12 mila licenze nella Capitale e ha scatenato non poche polemiche: dalle piazze, con gli ambulanti che si sono riversati in strada con i camioncini, ai palazzi, con i gruppi politici che hanno attaccato la decisione della sindaca.
LA MOZIONE TARGATA FDI AL CONSIGLIO STRAORDINARIO DEL II MUNICIPIO
Al consiglio straordinario sul tema del Municipio II Fratelli d’Italia ha presentato una mozione per impegnare la presidente Francesca Del Bello “ad emanare gli atti necessari per dare mandato agli uffici” a procedere nell’applicazione delle proroghe. La maggioranza Pd e il M5s hanno respinto l’atto. Un documento simile era stato licenziato pochi giorni prima, con il solo voto delle opposizioni (Pd, Fd’I, Lega), in Assemblea capitolina. “Si tratta di un atto uguale a quello approvato in Campidoglio, è incomprensibile il voto dei dem – attacca il capogruppo di Fd’I, Holljver Paolo – nel nostro documento si aggiunge solo di inviare una direttiva agli uffici municipali affinché non applichino la revoca alle licenze scadute. La bocciatura è strumentale, il Pd municipale dimostra di essere in uno stato confusionale e ignora i disagi di migliaia di commercianti che stanno soffrendo la crisi economica per le restrizioni anti Covid”.
LA POSIZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO
Secondo il capogruppo del Partito democratico Carlo Manfredi, tuttavia: “La destra ha preso una questione che ha elementi di verità e ci ha costruito sopra un documento sbagliato. Si chiede ai tecnici di mettere in atto un provvedimento nazionale che è in contrasto con una norma europea. Se avessimo approvato quest’atto ci saremmo esposti a contenziosi”. E sulla decisione assunta dal Pd capitolino Manfredi spiega: “L’atto votato in Campidoglio era differente, non si riferiva agli uffici. In ogni caso sono situazioni diverse, questa è una questione nazionale se non europea. Va discussa in sedi istituzionali diverse da un Municipio”.
M5S SULLA STESSA LINEA DEI DEM: “LA QUESTIONE E’ GIURIDICA”
Dello stesso avviso anche il M5s. “Il punto vero è che la questione è giuridica – spiegano la capogruppo del M5s Elisabetta Gagliassi e il consigliere Paolo Tabacchi – capiamo i problemi economici della categoria, ma non spetta alla politica sciogliere la questione. Andrebbe chiesto un parere al Consiglio di Stato, forse andava fatto fin da subito, per evitare di esporsi a ricorsi che possono arrivare sia applicando, sia non applicando la Bolkestein”.
LA PROPOSTA DELLA LEGA LAZIO, PRONTOCASSA: “POSTICIPARE DI 1 ANNO LA RESTITUZIONE DEI PRESTITI”
Per dare respiro alle piccole e medie imprese, tra cui figurano anche gli operatori del commercio ambulante, secondo il responsabile Commercio della Lega del Lazio e consigliere capitolino, Davide Bordoni, “si potrebbe posticipare al 2022 la restituzione di alcuni prestiti erogati dalla Regione Lazio”. Infatti se sulla vicenda degli ambulanti “a dirimere la questione dev’essere un giudice o una sentenza, non basta un parere dell’Autorità – spiega Bordoni – in un momento di crisi economica, con Raggi che manda nel caos i municipi e i commercianti, un po’ di respiro anche per questi piccoli imprenditori potrebbe arrivare qualora fossero tra i beneficiari della misura Prontocassa”. Di che cosa si tratta? “Lo scorso anno la Regione Lazio con la misura Prontocassa ha approvato oltre 40 mila domande, prestiti da circa 10 mila euro destinati a piccole e medie imprese, artigiani e commercianti. La misura prevedeva che il finanziamento fosse restituito in 60 mesi, di cui 12 di preammortamento, in maniera tale che nel primo periodo il pagamento fosse limitato ai soli interessi, con conseguente diminuzione dell’esborso finanziario delle imprese. Noi proponiamo che il periodo di preammortamento sia portato a 24 mesi e quindi che le imprese debbano pagare solo gli interessi almeno fino al 2022, dal momento che l’emergenza sanitaria non è ancora finita e la crisi oggi è ancora più dura dopo un anno di chiusure. Sono somme piccole ma almeno darebbero un po’ di respiro a tanti imprenditori in difficoltà a causa del Covid”.