NAIM: “RISCHIO “DEREGULATION” – Il rischio nel centro storico di Roma, secondo la consigliera dei Radicali del I Municipio, Nathalie Naim, “è che piano piano, con questi regolamenti di cui si capisce ben poco, tra emendamenti presentati e ritirati, si stia attuando una vera e propria deregulation delle occupazioni del suolo pubblico”. Secondo Naim “si volevano concedere sedie, panchine, ombrelloni, stufe e pedane, cartelli e treppiedi, non solo alla ristorazione ma anche alle librerie, ai laboratori artigianali e ai centri sportivi. Per fortuna sono arrivati i pareri contrari degli uffici e l’atto è stato ridimensionato, ma comunque resta una delibera mostruosa. Già oggi riceviamo continue lamentele da parte dei residenti: sono costretti ad assembrarsi su strada perché non c’è lo spazio per il passaggio a causa di tavolini e dehors”. Il nuovo regolamento estende fino al 31 dicembre del 2021 anche le maggiori occupazioni di suolo pubblico concesse a seguito dell’emergenza sanitaria. “Anziché il commercio di qualità si stanno favorendo le attività che puntano solo a vendere alcol e a poco prezzo – sottolinea Naim – si penalizzano le attività storiche e di pregio dei rioni storici, nonché i residenti: il suolo pubblico, invece, è di tutti e vanno rispettati i diritti di tutti”.
COIA: “GIUSTO EQUILIBRIO TRA NORMA ORDINARIA E STRAORDINARIA” – Dello stesso avviso anche il consigliere capitolino del Pd, Orlando Corsetti, che insieme a Naim, poco prima dell’approvazione del documento, ha occupato simbolicamente piazza del Campidoglio con tavoli, sedie e cartelli su cui era scritto: “Roma non può diventare un bazar”. “In perfetto stile Cetto La Qualunque, con la campagna elettorale alle porte, Coia promette più spazio a tutti”, commenta Corsetti. Il riferimento è ad Andrea Coia, il cui ultimo atto da presidente della commissione Commercio capitolina, prima di diventare assessore, è stato proprio il recente regolamento. “Nonostante le critiche di alcuni consiglieri comunali e municipali questa delibera è il giusto equilibrio tra la norma ordinaria e quella straordinaria – replica Coia –. Come ho già detto più volte, i residenti del centro storico e i loro rappresentanti dovrebbero tener conto che l’esigenza di decoro viene indebolita, ma solo per un periodo temporaneo, al fine di salvaguardare le attività produttive e i posti di lavoro. A fronte di una sopportazione temporanea da parte dei residenti si salva l’economia locale. Quando l’emergenza sanitaria sarà finita si tornerà a esercitare nei locali ma almeno non avremo perso migliaia di posti di lavoro”.