Sta diventando sempre più difficile vivere a Colle degli Abeti, dove da oltre dieci anni i residenti devono combattere con dei forti miasmi presenti nell’aria. Odoracci che non danno tregua alla cittadinanza locale, afflitta quotidianamente da questi aromi sgradevoli negli orari della mattina presto e la sera dopo le ore 22. Una situazione malsana per tanti residenti e commercianti locali, arrivati anche ad ammalarsi per questo antipatico scenario. Tante persone hanno evidenziato infatti problemi polmonari, riuscendo a respirare a malapena in quelle giornate dove questi tanfi sono più forti del solito.
LA TESTIMONIANZA DEI RESIDENTI – La realtà del posto con i miasmi la racconta Fabio Piccinelli, Presidente del Comitato Ambiente Tutela Territorio Colle degli Abeti: “La situazione è figlia della nostra sfortunata posizione geografica all’interno di Roma Capitale. Basti pensare come siamo accerchiati all’esterno del nostro territorio dalla discarica di Rocca Cencia, i roghi tossici provenienti dal campo nomadi di Salone, gli odori solfurei provenienti dai Bagni di Tivoli, oltre il degrado attualmente presente sulle sponde del fiume Aniene. Una situazione drammatica, andata peggiorando con un punto di parcheggio per camion dell’AMA nel quartiere di Ponte di Nona Vecchio: qui i mezzi sostano carichi di spazzatura, con gli odoracci dei rifiuti che si sperdono nell’aria e invadono tutte quelle zone presenti in questo quadrante di Roma. Un problema particolarmente sentito da tutte quelle persone che vanno a fare footing a Ponte di Nona Vecchio, che non riescono più ad allenarsi proprio per l’aria irrespirabile. Attualmente stiamo seguendo la proposta di situare un’isola ecologica in prossimità del centro commerciale Roma Est, evidenziando come c’è una precisa politica che calcola questo quadrante solo per portarci la spazzatura. Tutto ciò influisce negativamente anche sulla vita dei cittadini: non possiamo invitare d’estate degli ospiti per fare delle cene in giardino, considerato come dalle 22 siamo invasi da odori malsani nell’aria e imbarazzati dobbiamo farli spostare all’interno di casa”.
LA PAURA DEL BIODIGESTORE – Odori immondi che toccano anche altri quartieri di questo quadrante capitolino, come ci racconta Dario Musolino, Presidente del CdQ Nuovo Ponte di Nona: “Bagni di Tivoli, la presenza del campo rom di via Salone, ma siamo anche una zona rustica che utilizza i caminetti, incentivando l’odore di bruciato nell’area. Una situazione destinata a peggiorare qualora aprisse il biodigestore su via Prenestina 1280, che porterà ulteriori rifiuti in quest’area della Capitale. Un impianto che potrà smaltire 70mila tonnellate di rifiuti umidi, che oltre a liberare miasmi attrarrà qui batteri, roditori e insetti con il rischio dell’insorgere di malattie infettive. Tutto ciò prenderà piede nel pieno dell’Agro Romano, dentro una zona archeologica, vicino all’Istituto Agrario Sereni e a pochi passi da un centro abitato. Il nostro Comitato sta seguendo la faccenda da vicino, presenziando da luglio 2020 a ben tre conferenze dei servizi sulla faccenda e aver raccolto 2600 firme per non far aprire una simile struttura nella nostra zona. Basti pensare come 21 camion ogni giorno porteranno rifiuti nel nostro quadrante, per un totale di 4.000 passaggi ogni anno con i conseguenti intasamenti di circolazione su via Prenestina e via Collatina. Una situazione che la nostra cittadinanza non merita”.