LA CHIUSURA – “63 anni sono abbastanza per dire basta alle cose inutili, esageratamente faticose e soprattutto dirette a chi non capisce” esordisce. Ed aggiunge: “Mi fermo. Chiudo in attesa di una definizione che permetta un’attività serena. Sono profondamente amareggiata e dispiaciuta per chi mi verrà a cercare, ma lo devo fare per tutte le persone che da fine luglio 2020 hanno capito il senso di gratuità, comunità e condivisione del progetto Pagine Viaggianti”.
IL PROGETTO – Un progetto, ricorda quindi la signora Maggi, che è nato nel 2013 su iniziativa dell’Associazione Libra e che ha ottenuto il patrocinio permanente dell’UNESCO e quello delle Biblioteche di Roma. E non è tutto, perché Libra è stata inserita come unica associazione riconosciuta nell’ecorubrica Ama di Roma Capitale (pubblicazione finalizzata a “regalare una seconda vita agli oggetti”), ha vinto bandi della Regione Lazio (Io scrivo nel 2014 e Io leggo nel 2016) ed ha contribuito a creare biblioteche e a varie iniziative culturali in numerose città di tutta Italia. Oltre ovviamente ad aver salvato dal macero circa 5000 libri, il tutto “senza lucro, sostenendosi solo con contributi associativi o tesseramenti”. Risultati importanti dunque. Che però a quanto pare non bastano, perché “fare una cosa simile in un mercato romano non è semplice. Troppe minacce, troppe pressioni. Troppi pensieri trasversali, poca chiarezza e soprattutto la paura. Perché la cultura fa paura” conclude Monica Maggi.
LA PETIZIONE LANCIATA DAGLI OPERATORI DEL MERCATO – Quanto agli operatori del Mercato Tufello, diversi di loro hanno firmato una petizione affinché la “libraia felice” resti al suo posto, affermando tra l’altro che la maggioranza è al suo fianco. Alle loro parole fanno eco quelle di Alessandra Ranzani, operatrice e presidente del Mercato, che in un post sulla pagina facebook della struttura fa presente a nome di coloro che rappresenta di considerare Monica Maggi e la sua associazione una risorsa. Ed aggiunge, oltre all’invito ad un confronto faccia a faccia per chiarire serenamente, l’augurio “che si possa tornare a lavorare in armonia al più presto”. I numerosissimi commenti di solidarietà ricevuti dagli utenti social e del Mercato Tufello però non sono stati sufficienti a risolvere la situazione, che a quanto pare ha radici nei rapporti non sereni con alcuni gestori di spazi all’interno della struttura. Dunque il banco della “Libraia felice”, che a quanto risulta era gestito sulla base di un’autorizzazione senza scadenza rilasciata dal Municipio competente in attesa di apposito bando di assegnazione, ha chiuso i battenti. Almeno per il momento.