Ha parlato di una riconferma importante. “Una grande soddisfazione, una riconferma che certifica il lavoro cominciato in questi tre anni. Una verifica di un percorso iniziato a metà mandato e che ha fatto i conti con la pandemia. Qui i cittadini si sono espressi sullo stile di governo che vede nella partecipazione tra istituzioni e realtà di base il suo elemento fondante”.
In tanti però non hanno votato. “La quota di astensionismo è ancora importante. Dobbiamo interrogarci su come affrontare la crisi di fiducia e investire su partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza”.
Parliamo della Giunta, molte conferme e qualche novità. “Investire sulla continuità non vuol dire cristallizzare i processi, ma rinnovarli con nuove energie e competenze. Le novità in Giunta permettono di lavorare sulla nuova stagione apertasi per la città dopo cinque anni di Movimento 5Stelle. Tutto questo è espresso da una figura di riferimento come Antonio Calicchia, dalle energie spese sul territorio da Maya Vetri e poi dall’esperienza consiliare e politica di Luca Gasperini”.
Avete anche iniziato ad “esportare” assessori, con Paola Angelucci che è passata in Municipio IX? “Il risultato di Paola è individuale. Sono orgoglioso che dopo più di 20 anni in VIII la sua competenza possa servire ad un territorio complesso come il IX, anche con la possibilità di allargare quanto costruito in questi mesi con Sinistra Civica Ecologista”.
Nelle sue linee programmatiche c’è l’attenzione al sociale, alla scuola e alla partecipazione della comunità. Quali sono criticità sulle quali richiederà più impegno ai suoi assessori? “Voglio parlare di potenzialità del territorio, non più di criticità. Con la nuova giunta comunale saremo in grado di dare un segnale importante sulla città e sui grandi temi, ma per noi le sfide sono due: da una parte le trasformazioni urbanistiche di rilevanza cittadina come gli ex Mercati Generali, l’Italgas, la ex Fiera Roma e il quadrante Navigatori, grandi partite su cui concentrerò le energie e richiederò impegni al Campidoglio; poi la comunità territoriale e la comunità educante per la costruzione di un nuovo processo di partecipazione e welfare cittadino, come fatto con la rete di Municipio Solidale durante la pandemia”.
Ci sono anche questioni ambientali ancora aperte. “Questo mandato sarà giudicato sull’ambiente, sia nella città consolidata che sul nostro territorio. Qui abbiamo la necessità di restituire ai cittadini il Parco di Tor Marancia, il primo impegno preso all’esordio del nuovo mandato”.
Per il Ponte di Ferro si può guardare al Modello Morandi? “Serve un cronoprogramma effettivo per la riapertura e il Modello Morandi va seguito. Dobbiamo dimostrare di poter accelerare le procedure e ricucire due quadranti. È un modello che può funzionare anche su altre opere strategiche che da troppo tempo scontano abbandoni e ritardi”.
E lo Stadio della Roma? C’è posto per questa struttura tra Ostiense e San Paolo? “Ad oggi ci sono due grandi vuoti urbani da ricomporre, gli ex Mercati e l’Italgas, che hanno già delle progettualità su cui il Sindaco dovrà chiarire lo stato dell’arte. Uno Stadio ad Ostiense nelle forme immaginate a Tor di Valle non è possibile, sarebbe un progetto completamente da rivedere, anche dal punto di vista delle ricadute territoriali su servizi pubblici e mobilità. Su questo tema chiediamo massima trasparenza e partecipazione, è una questione che sicuramente preme al Sindaco, al quale, nel caso, chiederemo che il Municipio VIII diventi sede della cabina di regia dell’opera”.
Un progetto da iniziare e chiudere in questa consiliatura? “Dobbiamo affrontare l’accompagnamento del Municipio al Giubileo del 2025, per essere promotore di una nuova stagione culturale della città”.