IL PATTO DI COLLABORAZIONE – L’ente locale e l’associazione s’impegneranno ad instaurare e a perseguire un rapporto di condivisione e di co-progettazione, il quale prevede non solo che il Municipio vigili sull’effettiva attuazione del patto ma va anche instaurando un mutuo scambio tra l’ente territoriale in questione e l’associazione Meta 21. L’accordo in questione incorpora una serie di diritti e doveri e prevede le modalità con cui il Municipio e Meta 21 concordano le modalità concernenti la conduzione delle attività nello stabile, il tutto stabilito in sede di assemblea, sancita dallo statuto di Laboratorio Puzzle, nella quale viene chiamato a partecipare anche il Municipio. Alla firma del patto di collaborazione erano presenti il presidente uscente del III Municipio Giovanni Caudo, il vicepresidente e assessore all’Urbanistica uscente Stefano Sampaolo, l’ex assessora alla Scuola e alle Pari Opportunità Claudia Pratelli, il presidente di Meta 21 Gianluca Dicandia e la direttrice del Municipio Patrizia Di Nola.
IL RICONOSCIMENTO DI BENE COMUNE – Il riconoscimento di “Laboratorio Puzzle” come bene comune coincide con la prima attuazione sul territorio capitolino della Legge Regionale numero 10 del giugno 2019. Caudo, dal canto suo, associa il riconoscimento di “bene comune” non alla struttura in sé, fatta di mura, bensì alle attività e ai servizi che vi si svolgono all’interno i quali costituiscono fonte di beneficio per i cittadini e le cittadine del territorio; “è un momento importante per tutta la collettività. Per la prima volta, infatti – riporta Caudo in una nota – formalizziamo un concetto chiave: bene comune non è l’edificio con le sue mura ma le attività e i servizi che si svolgono al suo interno e che sono a beneficio dei cittadini e delle cittadine”.
LABORATORIO PUZZLE – Lo stabile di “Laboratorio Puzzle”, oltre ad offrire supporto scolastico, corsi d’italiano agli stranieri e pratiche di economia circolare, comprende uno spazio di coworking, una scuola di fumetto e popolare, un atelier per artisti, uno sportello legale, una serie di laboratori artistici e culturali. “Il laboratorio puzzle è un tipico caso in cui si verifica il principio di sussidiarietà. Nello stabile – ha dichiarato al Caffè Stefano Sampaolo, ex assessore all’Urbanistica in Municipio III – vi si svolgono molte attività tra le quali figurano una scuola popolare e di fumetto, l’emporio sociale, il segretariato sociale, il coworking e una scuola d’italiano per migranti. Si tratta di una serie di attività – prosegue Sampaolo – di cui noi come Municipio ne riconosciamo il valore sociale e soprattutto è importante che vadano consolidandosi in un quartiere come Tufello, il quale presenta delle criticità”. Secondo l’ex assessore il rapporto di co-responsabilità e di co-progettazione, nel caso di Puzzle tra Municipio III e Associazione Meta 21, potrebbe essere applicato a casi semplici e complessi: “Questa – ha aggiunto Sampaolo – è una prima esperienza che si può applicare ad altri casi, siano essi semplici come per esempio la gestione di spazi verdi in carico al Municipio il quale può affidarli a delle comunità locali, o complessi, come spazi in grado di erogare servizi”.