IN III MUNICIPIO RIAPERTI SOLTANTO 2 CENTRI ANZIANI SU 13 – L’ordinanza della sindaca dava la possibilità, a partire dal primo luglio 2021, di poter riaprire i Centri Sociali Anziani di tutta Roma. “Noi nel Municipio III abbiamo 13 CSA; di questi soltanto 2 – ha dichiarato al Caffè Maria Romano, assessora alle Politiche Sociali, alle Politiche Sanitarie e ai Servizi alla Persona – hanno dato la disponibilità alla riapertura. Questo è riconducibile al fatto che ci sono dei tempi tecnici da rispettare per le riaperture e che di solito i Centri Sociali Anziani ad agosto chiudono”.
IL PROTOCOLLO PER LE RIAPERTURE – La riapertura di queste strutture è il prodotto di un iter complesso suddiviso in fasi: nella prima le imprese di pulizie provvedono ad organizzare le operazioni di pulizia e di sanificazione degli ambienti, dato che si tratta di luoghi chiusi da un anno a seguito della pandemia da Covid-19. In ultimo vengono portati avanti dal Municipio i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Oltre a questo iter, per riaprire questi centri occorre un protocollo, inviato dagli uffici del Municipio e redatto sulla base delle linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Nel protocollo si prevede la modalità di accesso ai CSA, l’accessibilità degli spazi e la capienza massima dei locali la quale viene curata dall’Ufficio Tecnico Municipale. Questa deve essere segnalata con un apposito cartello all’ingresso di ogni singolo Centro Sociale Anziani. In più il protocollo punta a privilegiare lo svolgimento di attività all’aperto. Nei locali interni tale protocollo disciplina il distanziamento interpersonale di almeno un metro e viene garantita la frequente pulizia degli ambienti con regolare disinfezione delle superfici.
IL CENTRO ANZIANI UN VALORE AGGIUNTO PER IL TERRITORIO – Secondo l’Assessora Romano i CSA di tutto il Municipio III comportano un valore aggiunto per il territorio, nella misura in cui tali luoghi siano un punto di riferimento per gli anziani dal punto di vista della socialità. “E’ da oltre un anno – conclude – che i centri sono chiusi in tutta Roma e in tutta Italia. Riaprirli significa ridare agli anziani del territorio un punto di riferimento dal punto di vista della socialità. I CSA non veicolano solo il valore della socializzazione ma si prefiggono anche di combattere la solitudine che in questo periodo sta interessando gli anziani, i quali magari hanno i figli in vacanza o lontani. In più queste strutture rappresentano i luoghi dello scambio delle informazioni in un periodo pandemico nel quale molti anziani hanno paura di relazionarsi con l’altro”.