L’APPELLO DEL MINISINDACO GIOVANNI CAUDO
A scoperchiare il vaso di Pandora ci ha pensato il Presidente del III Municipio Giovanni Caudo evidenziando come il Campidoglio lo scorso anno, proprio sul tema disabilità grave, stanziò circa due milioni di euro. Caudo ha invitato quindi il Comune a trovare le modalità per supportare, attraverso dei contributi assistenziali, chi versa in condizioni complicate. Tutto ciò, per il presidente del Municipio, deve avvenire nella più totale trasparenza al fine di evitare qualunque forma di discriminazione nei riguardi dei disabili gravi.
IL BLOCCO DEL SISTEMA
Maria Concetta Romano, Assessora alle Politiche Sociali, ai Servizi alla Persona e alle Politiche Sanitarie del Municipio III, ha spiegato come le famiglie dei disabili possano richiedere o un contributo di 800 euro per assumere un assistente o di 700 euro nel caso di un care giver, ossia di un componente familiare che aiuti in tutte le funzioni la persona da assistere. La domanda per gli aiuti, come evidenziato da Romano, deve essere compiuta ogni anno ma la problematica starebbe nella congestione e nel cortocircuito del sistema di assistenza, il quale inizialmente era riuscito a coprire tutti i bisogni e le necessità. Tale “intoppo” è dovuto proprio all’aumento della mole di domande di assistenza che le famiglie di disabili gravi hanno posto negli ultimi due anni. Per far fronte a questo blocco del sistema, la Regione Lazio, oltre ad incrementare le risorse destinate ai disabili e alle loro famiglie, ha messo in evidenza alcuni requisiti che inseriscono gli aventi diritto in una graduatoria. Tra queste priorità essenziali figurano la continuità assistenziale, l’assenza di altri contributi o servizi e infine, a parità di punteggio in graduatoria, l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
LA QUESTIONE ISEE
Ed è proprio sul punto dell’Isee che il meccanismo rischia di incepparsi; “L’Isee è calcolato per i minori sulla base del reddito familiare mentre per gli adulti il riferimento è il reddito della singola persona disabile – ha dichiarato al Caffè di Roma l’Assessora – e tutto ciò porta ad una discriminazione a danno dei minorenni con disabilità gravissima. In più le famiglie quest’anno non sono potute venire a conoscenza, all’interno delle graduatorie, su quale sia stato il loro punteggio. Se una persona viene riconosciuta come disabile gravissima dalla Asl, il contribuito le deve essere assolutamente garantito”. L’assessora Romano fa un appello a Roma Capitale affinché trovi, constatate le evidenti difficoltà, le risorse e i mezzi necessari a garantire graduatorie trasparenti ed eloquenti e soprattutto che queste vengano pubblicate con il relativo punteggio. “Non si può giocare con la vita delle persone e dei loro familiari – aggiunge – i diritti dei più fragili devono essere in ogni modo garantiti e tutelati”.
LA SITUAZIONE A MONTESACRO
A livello più circoscritto, nel III Municipio, la situazione dei disabili gravissimi è la seguente: le domande per il contributo teso all’assistenza dei gravissimi, tra vecchie e nuove, ammontano in totale a 246. Del totale, 187 sono “vecchie” e di queste 187 soltanto 111 hanno ricevuto la quota, mentre le restanti 76 sono ancora in attesa. “Le 59 nuove domande non riceveranno per ora nulla se non verranno aggiunte risorse – conclude l’assessora – le 76 persone che hanno richiesto il contributo, per ora non riceveranno nulla. La Regione ha stanziato in totale 23 milioni di euro ma per coprire tutta la fascia delle nuove domande tali fondi non sono sufficienti. Servono altri 2-3 milioni di euro”. “Il Comune al momento non ha finanziato nulla – ha aggiunto la presidente della Consulta Municipale per i problemi dei cittadini con disabilità del Municipio III, Maria Grazia Pessina – e accusa la Regione per non aver messo a disposizione ulteriori fondi”.