IL PROGETTO – “Culture inclusive” si compone di tre incontri rispettivamente con tre persone del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura le quali non si sono rassegnate alla loro “diversità” non considerandola un ostacolo ma un trampolino di lancio per le loro vite e carriere. Prima di ogni incontro gli alunni hanno la possibilità di conoscere più da vicino l’esperienza di vita di ogni personalità per arrivare al confronto ben preparati con le dovute domande da porre all’ospite; nel caso di Cassioli, durante le lezioni, gli studenti delle seconde hanno approfondito la storia dell’atleta attraverso la visione delle sue interviste e del suo libro “Il vento contro” edito da De Agostini. Il conoscere la storia di Cassioli, secondo il docente di sostegno della scuola Purificato Francesco Pettinari, è servito ai giovani per esprimere i loro aspetti più intimi e in alcuni casi anche per esternare traumi e cicatrici. Il progetto è stato pensato anche per “aprire” la scuola in questo momento di chiusura e distanziamento. “Due anni fa – spiega Pettinari – la nostra scuola ha promosso il laboratorio di cucina e l’orto didattico che si svolgevano in orario curricolare; si trattava di attività integrate in cui partecipavano ragazzi di svariate classi al fine di far nascere nuove amicizie ed un ragazzo con disabilità veniva accompagnato da uno o due compagni di classe. Ora con il Coronavirus e con il monitoraggio degli spostamenti tutto si è trasferito sull’online”.
IL PRIMO INCONTRO – Nel primo incontro Cassioli ha trattato il tema della fiducia sotto vari aspetti; fiducia in sé stessi che rispecchia il “senso di potercela fare” e quella che un individuo deve dare agli altri, considerata dal campione potenziante verso l’altro. L’atleta ha spiegato agli studenti il valore essenziale della diversità nella nostra società attraverso la similitudine del calcio in cui sarebbe inutile avere in una squadra dieci portieri. Il campione di sci nautico ha espresso la sua versione in merito a come un individuo debba approcciarsi al nuovo; per Cassioli ci si deve relazionare alla novità non con timore ma con curiosità. Pettinari ribadisce il messaggio che con questo progetto si vuole veicolare: “Il senso è quello di aprire la scuola in questo periodo di chiusura, di distanziamento e di misure restrittive. La scuola c’è ed è aperta e accoglie anche dei messaggi dalla parte migliore della società civile. Il messaggio principale è che questa diversità ci riguarda tutti ed è una ricchezza. Pur con tutte le difficoltà, ognuno di noi è diverso e deve fare tesoro di ciò per diffondere una cultura inclusiva”. Sul tema della diversità si è espressa anche la preside del Purificato, Manuela Fini che ha tenuto a sottolineare come tutti noi siamo portatori sani di diversità “Siamo tutti portatori sani di meravigliose diversità – queste le sue parole – come scuola, polo per l’inclusione, apriamo virtualmente le porte per fare entrare testimonianze preziose di vita, percorsi di riscatto e di realizzazione, storie che mostrino il valore dell’inclusione nello sport, nella scuola e nella società”, ha aggiunto la dirigente scolastica”.