Il taglio delle alberature
La denuncia di quanto accaduto arriva dall’Associazione Gentes che da tempo opera sul quadrante. È il Presidente Giorgio Marsan a spiegare come “una squadra molto solerte del Servizio Giardini è venuta a tagliare tutti i pini (e un olmo) lungo via Cippico. Nessuno di quegli alberi – aggiunge – era malato, e solo uno aveva forse bisogno di essere potato. In un momento in cui si parla tanto di riscaldamento globale e della necessità di piantare alberi per salvare l’ambiente, il nostro Comune sa solo tagliarli”. Le proteste dei cittadini non sono però rivolte solo al taglio delle alberature, ma anche al fatto che non siano state rimosse le ceppaie che “rendono impossibili future piantumazioni – seguitano da Gentes – Il nostro è uno dei pochi quartieri di Roma con molto verde, frutto della lungimiranza dei costruttori degli anni ’50 è ’60, ma così distruggono tutto”. Al netto dei tagli degli ultimi giorni i cittadini chiedono maggiore chiarezza sui prossimi interventi e sulla gestione del verde in questo quartiere: “La nostra paura è che possano continuare, abbattendo anche i bellissimi alberi del viale Sinigaglia e di piazza Giuliani e Dalmati, sarebbe un danno incalcolabile”.
La Replica del Municipio
“L’intervento è stato portato avanti su alberature in cattive condizioni”. È questa la risposta dell’assessore municipale Marco Antonini alle nostre domande sul futuro del verde nel quartiere. “Uno dei pini tagliati era pesantemente inclinato, già a seguito della nevicata di due anni fa, basti pensare all’albero caduto lo scorso anno davanti al Museo per lo stesso motivo – ha aggiunto Antonini – Gli interventi sono frutto del monitoraggio delle alberature che hanno rilevato delle infezioni”. Il taglio si sarebbe quindi reso necessario per molti alberi, ma non per un pino (potato integralmente e rimasto un tronco spoglio di circa 7 metri) che, aggiunge Antonini, “speriamo riesca a reagire, altrimenti si dovrà procedere anche qui al taglio”.
I prossimi interventi
Situazione totalmente diversa per quanto riguarda le ceppaie lasciate lungo i marciapiedi, senza la loro rimozione (così come previsto dai cittadini) non sarà possibile procedere a nuove piantumazioni. “In questo caso il progetto da mettere in campo è più complesso – spiega l’Assessore Antonini – il macchinario utile a questa operazione non è nelle disponibilità del Servizio Giardini, mentre l’intervento va inserito anche nella programmazione per la sistemazione dei marciapiedi”, che potrebbero venire pesantemente danneggiati dalla rimozione della ceppaia e delle radici. “Si procederà congiuntamente con il rifacimento dei marciapiedi – conclude Antonini – ma ci vorrà qualche mese”.
Leonardo Mancini