Una lunga fila si è formata davanti al Laghetto verso i tornelli di entrata di quella che, una volta aperta, sarà una delle principali attrazioni della Capitale. “Ci aspettiamo un milione e mezzo di visitatori l’anno, e non sono stime nostre, un numero che cambia il volto non solo del quartiere ma di tutta la città” ci ha detto l’Ing. Domenico Ricciardi che è a capo della Mare Nostrum Spa, l’impresa che sta realizzando l’opera.
I visitatori hanno potuto visitare la zona dell’accoglienza, che è già pronta, dove per l’occasione sono stati montati dei maxischermi con la proiezione di come sarà l’Acquario, e hanno potuto girare anche per i tunnel già completati che aspettano solo l’acqua e i pesci per prendere vita.
Molta curiosità ha destato naturalmente la parte tecnologico-scientifica, la vera novità di tutta la struttura: anche qui tunnel in mezzo a vasche gigantesche che saranno popolate non dai pesci ma da prototipi e robot, grazie alla collaborazione con le Università pubbliche della città (La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre) e diversi enti di ricerca tra cui l’Enea, il Cnr e il Campus Biomedico, e poi tanta realtà virtuale con la possibilità di interagire direttamente con i pesci ricostruiti in laboratorio. Una zona futuristica e anche più legata allo studio e alla difesa del Mar Mediterraneo che, grazie a queste nuove tecnologie e a queste collaborazioni con il mondo scientifico e culturale, rilancia la struttura come un punto di riferimento per tutte le scuole del territorio.
Tanto l’entusiasmo tra i visitatori della Notte Bianca che si sono anche chiesti cosa possono fare per accelerare un’apertura che ormai è attesa da anni. “Sono praticamente 20 anni che abbiamo iniziato, – ha detto l’Ing. Ricciardi – ci è successo davvero di tutto, dalla falda acquifera che è uscita fuori non appena iniziammo il cantiere, passando per la legge sismica cambiata quando avevamo già completato tutte le strutture e poi la normativa antincendio modificata dopo che avevamo appena finito la copertura sotto il lago. Negli ultimi due anni ci si è messo il Covid, ora la guerra in Ucraina, non sappiamo davvero cos’altro deve succedere. Ma siamo decisi ad aprire, ci manca davvero un’ultima parte dei lavori che possono essere completate grazie a fondi che hanno già espresso interesse a Mare Nostrum, motivo per cui la società stessa ha chiesto un incontro con l’Eur Spa per il prolungamento della concessione “.
È ancora quello il nodo: la convenzione che concede l’area sotto il laghetto dell’Eur alla Mare Nostrum scade tra pochi anni e tale scadenza così ravvicinata renderebbe impossibile un recupero dell’investimento per tutti. “Questa è un’opera di pubblico interesse, come è stato decretato anche all’unanimità da una seduta del Consiglio comunale di Roma e come dimostra anche l’entusiasmo delle persone che sono venute a trovarci durante la Notte Bianca – ha continuato Ricciardi – e d’altronde si tratta di un bene che, pur essendo stato realizzato totalmente con fondi privati, una volta scaduta la convenzione, sarà di proprietà dell’Eur al 100 per 100”.
In questi decenni passati ci sono anche i due concordati approvati dal Tribunale, quintali di carta e 120 permessi chiesti a tutti i livelli per realizzare 18 mila metri quadrati di vasche, servizi di vicinanza, teatro, centri ristori, centri di ricerca, spazi espositivi e il parcheggio che è già stato completato ed è attivo da qualche anno con circa 800 posti auto su 4 livelli. “Stiamo dialogando con la nuova dirigenza dell’Eur che si è dimostrata da subito molto interessata dall’opera e contiamo davvero che si possa trovare un accordo sul prolungamento dei tempi, come previsto del contratto privato fra Eur Spa e Mare Nostrum con preliminare del 2.2.1996”.
23/01/2022 Acquario di Roma, si vuole aprire. E c’è anche la data d’apertura
15/12/2021 La storia infinita dell’Acquario sotto il laghetto