In Municipio IX si torna a parlare di rifiuti, discariche e ampliamento dei siti. Mentre i cittadini spolverano le barricate, l’ente di prossimità cerca il ruolo di garante di un patto tra le parti. “Stiamo cercando di mettere in piedi un nuovo modo di gestire un conflitto ambientale”, dichiara l’assessore municipale all’Ambiente, Alessandro Lepidini, in relazione all’ampliamento richiesto per la discarica di inerti al Km 11.200 di via Laurentina, all’interno della ex Cava Covalca. Il procedimento è stato avviato nel 2019 e poco prima di Natale dalla Regione è arrivato il parere favorevole sul progetto dei privati. A breve quindi potrebbe arrivare l’autorizzazione finale e la variante urbanistica che modifica la destinazione delle aree.
I PROBLEMI SEGNALATI – Sono i cittadini dei quartieri limitrofi all’impianto che in una lunga nota (firmata dal Cdq di Fonte Laurentina, dal Circolo Legambiente Agro Romano Meridionale, dal Cdq di EUR Vallerano e dal Cdq di Casal Fattoria) spiegano i motivi della protesta che già nella giornata di sabato 5 febbraio ha riunito circa 200 persone in sit-in. Tra le criticità c’è la mancanza di una barriera arborea per polveri e odori, il passaggio di mezzi pesanti tra i quartieri residenziali e, soprattutto, il timore che l’ampliamento possa portare in futuro allo sversamento di RSU (rifiuti solidi urbani). Non a caso l’impianto è tra quelli indicati nel Piano della giunta Raggi dal quale era stato scelto il sito di Monte Carnevale il 31 dicembre 2019.
GESTIRE IL CONFLITTO – L’intento dell’amministrazione municipale è quello di ottenere un patto tra le parti (cittadini e gestori) per governare il processo: “Questo– afferma – sarebbe un modello innovativo per tutelare le esigenze di tutti a vantaggio del territorio”, afferma l’assessore Lepidini, che ci spiega quali siano i nodi della mediazione. Si vorrebbe limitare la variante urbanistica al periodo di attività, oltre ad eliminare la possibilità di conferire RSU. Sarebbe imposta la barriera arborea a il sistema di abbattimento delle polveri, oltre alla limitazione al transito dei mezzi pesanti. Tra le ipotesi anche un comitato di garanzia dei cittadini per accedere all’impianto e visionare i dati dell’Arpa. Su alcuni di questi elementi si sarebbe discusso già in commissione Ambiente il 16 febbraio. “Il gestore – ci spiega il consigliere Pd Manuel Gagliardi, presidente della commissione – ha affermato che la discarica sarà satura in 3-6 anni e che le terre che sversate sono al 90% derivanti da contratti pubblici, quindi ben controllate. In particolare arriverebbero dagli scavi della Metro C. Inoltre – prosegue – per i gestori il progetto di riconversione dell’area prevede un centro sportivo, con la possibilità anche di aprire parte dell’area a servizi”. Infine si sta lavorando anche per superare il piano che vedeva questo sito come idoneo allo sversamento di RSU: “Siamo contrari a quella visione del ciclo dei rifiuti – seguita Gagliardi – stiamo preparando una Risoluzione che escluda quest’ipotesi perché politicamente non ci appartiene ed è legata ad un approccio non condivisa dal Capidoglio”.
LE OPPOSIZIONI MUNICIPALI – Dalle opposizioni municipali si lavora per dare risposte ai cittadini. In commissione Ambiente da Fdi il Consigliere Massimiliano De Juliis ha presentato la bozza di un atto, messo a disposizione dei consiglieri, per lavorare ad un documento unitario. C’è poi la posizione tenuta in queste settimane dal M5s con un atto che sottolinea l’assoluta contrarietà all’ampliamento, ritirato però in Aula per procedere con il dialogo tra le parti.