Presidente in che stato sono i pini dell’EUR? “Partiamo da una precisazione: il verde dell’EUR non è tutto in carico a noi. In molti casi si parla di verde privato o di competenza del Comune. Al momento abbiamo nel nostro patrimonio circa 1000 pini sui quali siamo intervenuti per contrastare l’avanzata della cocciniglia”.
Da quanto tempo avete iniziato? “Abbiamo rilevato la presenza del parassita a fine 2018 e già a febbraio 2019 abbiamo stilato un protocollo con l’Università Federico II di Napoli, l’ente che più di tutti ha studiato e combattuto la cocciniglia. Quando abbiamo capito i rischi che stavamo correndo ci siamo spaventati, così abbiamo avviato le sperimentazioni sui nostri pini, per scegliere un metodo di trattamento. Quello che è risultato migliore per costi e benefici è quello endoterapico, che consiste nell’iniezione di un fluido antiparassitario nel tronco che naturalmente viene trasportato in tutta la pianta”.
Parliamo di costi e di tempi per intervenire. “Il trattamento costa 50 euro a pianta. Ad aprile siamo intervenuti su circa 1000 pini investendo 50mila euro e abbiamo intenzione di farlo ogni anno. Il trattamento ha una durata ipotetica di 2 anni, ma abbiamo visto che le condizioni climatiche fanno si che il parassita torni nuovamente, quindi continueremo ogni anno, fino a quando non si troverà un antagonista naturale della cocciniglia. Sono stati fatti già dei tentativi con le coccinelle, ma con scarsi risultati”.
Gli interventi andrebbero organizzati su tutta Roma? “Dal 2018 al 2020 abbiamo stimato una copertura quasi del 90% del parassita sul territorio romano. Noi ogni anno affronteremo questa spesa per i pini di nostra competenza, ma serve intervenire su tutti gli alberi della Capitale, con tempi e costi non indifferenti, altrimenti si rischia di curare un albero che poi verrà nuovamente infestato dal vicino non trattato perché sotto altra competenza e non rientra in nessun programma di intervento”.
Basteranno i fondi del Comune e della Regione? “Sono poca cosa rispetto alla quantità di alberature e la necessità di intervenire ogni anno. Ritengo che sia arrivato il momento di creare un tavolo del patrimonio verde, per mettere in collegamento le istituzioni e i privati che hanno in gestione delle aree e studiare strategie comuni. Penso che prima di trovare il giusto antagonista naturale di questo parassita ci vorranno almeno 6 o 7 anni, nel frattempo non possiamo restare con le mani in mano”.
Cosa farà EUR Spa? “Nei prossimi mesi organizzeremo una grande conferenza pubblica per fare il punto della situazione sui trattamenti perlomeno nel Municipio IX, con i privati e il Comune, per trovare un accordo per il trattamento di tutti gli alberi dell’EUR. Bisogna programmare gli interventi e servono dati sul territorio. Noi vogliamo partecipare a questa battaglia, ma vogliamo farlo scientificamente e con la sicurezza che ci sia una progettualità sul futuro. Spero che l’iniziativa che metteremo in campo sia da stimolo per altri quadranti.