I POSSIBILI RISCHI PER I RESIDENTI – Condotte le dovute rilevazioni, l’area in questione è stata prontamente recintata con apposite transenne dando vita al “noto pollaio” che nel tempo si è esteso a livello di dimensioni. La voragine non costituisce solo una problematica di natura estetica e di decoro nel territorio, in quanto da un verbale redatto lo scorso anno dal Dipartimento Capitolino è emerso che la sorgente sulfurea insita nella buca è in grado di sprigionare gas endogeni come anidride carbonica, idrogeno solforato e radon i quali possono apportare gravi conseguenze alla salute pubblica.
L’ESPOSTO ALLA POLIZIA LOCALE – La problematica di carattere ambientale è stata oggetto nel 2018 di numerose segnalazioni, tra le quali figura un esposto alla Polizia Locale del Vicepresidente del Consiglio e consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano De Juliis. “Abbiamo richiesto nei vari documenti in Commissione se fossero state portate avanti analisi indoor e outdoor – ha spiegato al Caffè di Roma – il territorio dell’agro romano è caratterizzato da zone vulcaniche e conseguentemente vi è la presenza di gas radon. La situazione è rimasta immobile per tre anni e tre mesi e bisogna capire dove si sia interrotta la macchina amministrativa. Ci piacerebbe essere informati a riguardo: qui si parla di un rischio per la popolazione ed ancora non si è agito? Il Municipio quali atti ha prodotto? Il fatto è stato discusso a lungo e abbiamo presentato vari documenti, interrogazioni ed esposti”.
LE CONSEGUENZE SUL PIANO ECONOMICO ED IMMOBILIARE – “La voragine ed il necessario tempestivo intervento sono cosa nota alla compagine governativa di maggioranza che sembra annunciare di aver chiesto uno stanziamento fondi al bilancio 2019 per effettuare l’intervento – ha aggiunto il membro del coordinamento Fratelli d’Italia del IX Municipio Laura Pasetti – ma oggi a fine 2020 nulla è cambiato, il pollaio con la sua voragine sono ancora lì, tra l’indifferenza generale ed il costante stato di allerta dei residenti e delle attività adiacenti”. Secondo la versione di quest’ultima, la presenza della voragine sulfurea comporta conseguenze anche sul piano economico ed immobiliare in quanto se un proprietario di un’abitazione decidesse di vendere o affittare l’immobile vedrebbe deprezzarsi il valore del suo bene. “Chiediamo ancora una volta alla maggioranza municipale – ha concluso Pasetti – che si proceda all’intervento promesso con gli stanziamenti richiesti in tempi rapidi. I cittadini hanno diritto a respirare bene”.
LA VERSIONE DEL IX MUNICIPIO – Dalle parole del consigliere della Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici del IX Municipio Roberto Tranquilli è emerso che la voragine è posta in sicurezza da parte del Municipio e non costituirebbe, dalle rilevazioni di appositi sensori di gas endogeni, un pericolo ambientale. “La voragine – ha spiegato – è stata monitorata in tempo reale dalla Protezione Civile per un intero anno con appositi sensori di rilevazione di gas endogeni. Attualmente è posta in sicurezza da parte del Municipio, in attesa di un intervento per convogliare ed incanalare le acque verso il fosso esistente di displuvio. L’area circostante è stata interdetta alla circolazione di mezzi. I sensori di gas endogeni non hanno rilevato situazioni di pericolo per la salute ambientale”.