NEL LAZIO MEDICI E INFERMIERI “NO VAX” SAREBBERO 400
Secondo il rapporto citato dal quotidiano, su 46mila infermieri e medici del Lazio oltre 4000 non sono stati ancora vaccinati e di questi solo 3600 risultano avere prenotato recentemente l’appuntamento per fare il vaccino anti Covid. Ne restano fuori 400 che sarebbero i veri e propri “no vax”, quelli che non vogliono vaccinarsi per motivazioni che non riguardano il proprio stato di salute. Nei confronti di questi professionisti il Lazio è pronto ad attuare la linea dura.
LA LEGGE È CHIARA: CHI NON SI VACCINA CONTRO IL COVID NON PUÒ STARE CON I PAZIENTI
D’altra parte il decreto legge del governo Draghi ha messo nero su bianco che il personale sanitario che non ha fatto il vaccino non può esercitare: il medico o l’infermiere dovrà essere sospeso dalle proprie mansioni ed essere trasferito a un incarico che non lo faccia stare a stretto contatto con i pazienti. Per mettersi in regola c’è tempo fino a fine giugno.
Ai medici e infermieri “no vax” nel Lazio l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha confermato che la regione non farà sconti e annuncia «provvedimenti seri» contro chi non si vaccina contro il Covid 19. L’assessore ha detto al Messaggero che è già in corso una procedura «di licenziamento» contro un medico di base che si rifiuta di vaccinarsi.
NEL LAZIO I MEDICI HANNO CHIESTO DI POTER VACCINARE I LORO PAZIENTI
Paradossalmente, nei giorni scorsi la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) ha raggiunto con la Regione Lazio un accordo volto a garantire un quantitativo di dosi di vaccino anti Covid sufficiente a consentire ai medici di famiglia di somministrarlo ai pazienti. La categoria dei medici di base ha chiesto di essere coinvolta in prima linea nella battaglia contro il coronavirus. Quella dei medici “no vax” è quindi una posizione del tutto minoritaria.