MATRIMONI, SETTORE DIMENTICATO
Sia nella conferenza del premier Mario Draghi che nel decreto riaperture non c’è stato alcun rimando al settore wedding. Si è parlato di eventi, concerti, spettacoli, ristoranti ma non dei ricevimenti che, dunque, al momento restano vietati. Fino ad adesso – si ricorda – è possibile solamente celebrare il matrimonio in chiesa o in comune, ma non sono ammessi ricevimenti.
L’UNICA NOTIZIA ARRIVA DAL MINISTRO GELMINI
L’unica notizia arriva dal ministro Mariastella Gelmini che ha pubblicato un post su Facebook (LEGGI IL POST): «Quello varato questa sera in Consiglio dei Ministri è il decreto della ripartenza. Siamo soddisfatti, ma dobbiamo fare di più. E già da domani saremo al lavoro per far ripartire quanto prima tutto il mondo della ristorazione, dello sport e del wedding».
NON CI SONO DATE
Si attendono, dunque, novità in merito al wedding che al momento non è stato neanche citato. Si presume che il governo lavorerà ad un protocollo (QUI LE IPOTESI DI PROTOCOLLO AL VAGLIO) che pubblicherà in seguito. Profonda amarezza tra i promessi sposi, che avevano fatto affidamento sulle precedenti parole del ministro Gelmini. Il 7 aprile aveva annunciato di aver partecipato agli Stati Generali organizzati da Unanime sull’argomento matrimoni e di essere a lavoro per ripartire in sicurezza nelle successive settimane. Aveva parlato anche di date: maggio, o forse anche dal 20 aprile.
SPAVENTA IL COPRIFUOCO
Ad oggi, 22 aprile, ancora non ci sono notizie in merito e migliaia e migliaia di sposi sono appesi ad un filo. Sono in molti ad aver fissato la data per maggio e a ritrovarsi a meno di dieci giorni dal giorno del Sì senza sapere se e come il loro matrimonio si potrà fare e come. Molti altri sono scoraggiati dal coprifuoco, al momento confermato alle 22 salvo cambiamenti in corso d’opera, dal pass vaccinale per gli spostamenti tra regioni di colori diversi o dalla possibilità che la regione diventi di colore rosso proprio pochi giorni prima del matrimonio, quando tutto è già organizzato. Non resta che attendere, di nuovo.