Eppur (qualcosa) si muove. Per i matrimoni, bloccati da un anno, sono le parole del ministro agli Affari regionali e alle Autonomie Mariastella Gelmini a restituire speranza ai promessi sposi.
LE PAROLE DEL MINISTRO
«Matrimoni ed eventi fermi ormai da un anno» è il “titolo” del post di Mariastella Gelmini, in cui spiega come si sta muovendo il governo. «Oggi (7 aprile n.d.r.) ho partecipato (via web) agli Stati Generali organizzati da Unanime, ho ascoltato la testimonianza di alcuni lavoratori del settore e abbiamo cercato di capire insieme come risarcire adeguatamente le imprese più colpite e ripartire in sicurezza già nelle prossime settimane.
Dobbiamo immaginare un nuovo sostegno per tutte quelle attività che, nonostante la riapertura, alle prese con nuovi protocolli dovranno comunque riorganizzare il lavoro».
La Gelmini, durante gli stati generali del settore matrimoni e eventi ha anche aggiunto: «Il vostro settore – ha dichiarato – potrà ripartire già intorno al 20 aprile, tuttavia è evidente che si tratta di un settore che subirà dei cambiamenti. Gli eventi andranno organizzati con gli opportuni distanziamenti e precauzioni, auspico quindi la creazione di un tavolo tecnico per capire come distribuire le risorse, che saranno stanziate nel prossimo scostamento di bilancio, e come affiancarvi in questi cambiamenti anche dal punto di vista tecnico».
LA DATA: MATRIMONI DAL 20 APRILE
Dalle parole del Ministro, dunque, sembra che i matrimoni potranno ripartire da maggio e forse anche prima. Ha parlato di una data precisa: il 20 aprile. Per avere la certezza che le sue parole si trasformeranno in fatti occorrerà attendere il nuovo decreto, che sarà pubblicato tra il 15 e il 20 aprile. In quell’occasione sarà possibile conoscere la data della ripartenza del settore wedding e, soprattutto, i protocolli.
IL PROTOCOLLO AL VAGLIO DEL GOVERNO
Assimec, associazioni imprenditori del matrimonio e della cerimonia, ha presentato un protocollo che è al vaglio del comitato tecnico scientifico del governo e ha incontrato anche la Sindaca Virginia Raggi per affrontare le problematiche del settore. Il documento, di cui il Caffè è entrato in possesso, è nelle mani dell’onorevole Alessandro Amitrano, portavoce alla Camera dei deputati. Come detto, si scoprirà tra il 15 e il 20 aprile se le regole proposte per i matrimoni saranno queste proposte o se il governo intenderà adottare un’altra linea.
COME POTREBBERO ESSERE I MATRIMONI
Innanzitutto, nel protocollo presentato da Assimec al vaglio del governo, c’è una distinzione tra i colori delle regioni. Se la regione è in zona rossa o arancione il matrimonio non si può fare, se in zona gialla o bianca sì, con differenti regole. L’associazione ipotizza 150 ospiti consentiti per i ricevimenti dei matrimoni in zona gialla, 1,8 ospiti a metro quadro in zona bianca; mascherina obbligatoria in zona gialla e non obbligatoria in zona bianca; ballo consentito in zona bianca e non consentito in zona gialla; misurazione obbligatoria della febbre all’ingresso in zona gialle e non obbligatoria in zona bianca. Nei casi dove sia possibile effettuare il ricevimento, si chiede una deroga agli spostamenti tra regioni con autocertificazione e al coprifuoco serale.
LE REGOLE PER TUTTE LE REGIONI
La novità, rispetto alla scorsa estate, al vaglio del governo è l’accesso al ricevimento solamente dopo aver effettuato un tampone non oltre 48 ore prima dell’evento. Questo varrebbe per tutti: sposi e invitati. In particolare «l’organizzatore dell’evento – si legge nel protocollo che il governo sta valutando – pre-carica sulla piattaforma digitale la lista dei partecipanti. I partecipanti visualizzano sull’app la lista dei centri sanitari convenzionati dove poter effettuare il tampone o la registrazione del vaccino. L’utente va al centro convenzionato e si sottopone al tampone e chiede espressamente che il risultato negativo sia caricato nel server della app». Per app l’associazione intende piattaforme certificate quali ad esempio Mitiga.
Si legge ancora: «L’organizzatore dell’evento può in tempo reale vedere chi ancora non è abilitato all’accesso e mandare un reminder per effettuare il tampone. All’ingresso dell’evento basterà scanzionare il QR code generato valido come autorizzazione all’ingresso. Non sono ammesse autocertificazioni o certificati rilasciati da enti non convenzionati e l’accesso ai locali degli invitati sarà consentito esclusivamente ai soggetti negativi al Covid-19 che confermino eventuale vaccinazione e negatività ad un tampone rapido o molecolare».
L’associazione chiede anche la riduzione dei prezzi di acquisto dei tamponi con il rimborso del costo tramite credito d’imposta e la vaccinazione per gli sposi al fine di preservare lo svolgimento dell’evento.
AL RISTORANTE: VIETATI BUFFET
Il protocollo prevede anche specifiche norme per la ristorazione. Tra queste: privilegiare (dove possibile) le aree di somministrazione all’aperto; posizionare dispencer con gel igienizzanti all’ingresso e apposita cartellonistica; indossare sempre la mascherina tranne mentre si mangia; mantenere il distanziamento di almeno un metro tra tavoli ad eccezione dei familiari conviventi; i posti devono essere assegnati; vietati buffet e alimenti sfusi.
MUSICA E BALLI: LA PROPOSTA
Assimec propone che gli artisti siano sottoposti a tampone e che possano esibirsi mantenendo la distanza di un metro. Propone anche che, nel caso in cui siano in programma intrattenimenti danzanti, questi siano consentiti solo negli spazi con un rapporto superficie-ospite non inferiore a 3 metri quadri a ospite. Anche in questo caso chi balla deve rispettare la distanza di almeno un metro.
SI ATTENDE LA DECISIONE DEL GOVERNO
Le regole riportate, come detto, sono delle proposte al vaglio del governo. Non c’è ancora nulla di definitivo se non le dichiarazioni ufficiali del ministro Gelmini in merito alla riapertura del settore wedding, in crisi dallo scorso anno. Ad oggi, si ricorda, sono consentite solo le cerimonie in chiesa o in comune e non i ricevimenti. Ci sono, dunque, migliaia e migliaia di promessi sposi in attesa dallo scorso anno di sapere quali saranno le nuove regole in vigore per poter decidere, in assoluta libertà, se sposarsi ugualmente o rimandare nuovamente il giorno del Sì a data da destinarsi.
09/04/2021