BENI SEQUESTRATI PER 4 MILIONI
L’operazione, condotta dai finanzieri ha comportato anche il sequestro preventivo di beni per quattro milioni di euro considerati “provento dell’attività illecita”. Secondo quanto accertato dalle indagini, una società tarantina riferita a uno degli indagati “si era proposta di fornire mascherine e dispositivi di protezione individuale alla Protezione civile del Lazio” per fronteggiare l’epidemia da coronavirus.
DOCUMENTI IRREGOLARI
Ma a fronte dei contratti sottoscritti “l’impresa, che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore del commercio di integratori alimentari, ha prima fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati a rilasciare la specifica attestazione e dopo per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente da Cina e Turchia, ha prodotto falsi certificati di conformità”.
STOP AI PAGAMENTI DELLE MASCHERINE
Gli accertamenti eseguiti dal Nucleo speciale di polizia valutaria e dell’unita’ di informazione finanziaria hanno permesso di bloccare il pagamento dell’intera fornitura per un importo pari a quasi 25 milioni di euro.