La fiera, nelle sue due uscite annuali, poste solitamente nei mesi di aprile e ottobre, gode da anni di una media di almeno quattrocentomila persone ogni edizione. La nomea e l’importanza dell’evento inoltre, non raggiunge solo la capitale, ma attira fans da tutta Italia.
La potenza mediatica assunta dal Romics negli ultimi anni si traduce, tra le varie cose, nel rango di età, il quale comprende per la maggior parte sì adolescenti, ma anche molti adulti attirati dal vasto programma di attività, il quale compare qualche giorno prima di ogni edizione sul sito del Romics.
A integrare il tutto almeno 350 espositori (contro i 200 dell’edizione precedente) che vendono gadget e/o fumetti di tutti i tipi e rimangono aperti per tutta la durata dell’evento. Oltre a essi numerose “artist alley“, spazi in cui i fan del mondo comics possono incontrare i loro artisti preferiti e chiedere loro delle commissioni su richiesta (a pagamento).
La manifestazione viene distribuita in quattro giornate, ciascuna con orario 10-20.
Grande attrattiva inoltre è causata dai numerosi ospiti famosi presenti all’evento. La 30° edizione non è stata da meno neanche in questo: da Alessandro Borghi, il quale ha presentato il film “Delta”, al noto cantautore italiano Giorgio Vanni, non si può dire di certo che le sorprese siano mancate.
Il motivo di tanto successo
Ma cos’è che spinge persone sparse in tutta Italia a prendere appositamente un treno per giungere nella capitale in occasione di questa fiera?
Proviamo a rispondere a questo quesito concentrandoci sull’ultima parola della frase precedente.
Chiamare infatti il Romics “fiera” non è sbagliato, in quanto quando ci si affaccia a questo duplice appuntamento altri appellativi non ci vengono in mente. Ma concettualmente parlando Romics è una vera e propria festa. Sta qui la forza che ha portato tanto successo dal 2001 ad oggi.
Romics è divertimento, inclusione ma soprattutto una vera e propria fuga dalla realtà, dalla routine che a volte ci rischia di soffocare.
All’interno dei cinque padiglioni accessibili, i quali comprendono uno spazio totale di circa 70.000 mq espositivi, adulti e bambini possono infatti staccare il cervello e riprovare la sensazione di essere tornati bambini.
La sensazione poi di essere entrati in uno di quei mondi fantastici contemplati all’interno dei libri della nostra infanzia, pieni di creature e personaggi, viene accentuata dalla presenza dei numerosi cosplay vaganti per la fiera.
Ma cosa si intende col termine Cosplay?
Così prendono il nome i vari travestimenti sbarcati nel nuovo decennio, in cui le persone si rifanno a ogni genere di fandom (comunità di appassionati di un genere o un personaggio) dagli anime giapponesi ai film che hanno fatto la storia del cinema. L’immaginazione è tanta, ma mai come la cura dietro certi lavori, fatti così bene da ingannare a primo impatto sulla realisticità del costume.
Solidarietà tra fan, creatività e luogo d’incontro, questi i tratti fondamentali di un appuntamento sempre più rinomato negli anni e ancora più forte dopo lo stop subito dalla pandemia.
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