VESPA ORIENTALIS: CHE COS’È
Non è la prima volta che i romani si trovano a fronteggiare la Vespa Orientalis. L’insetto ha, infatti, interessato la Capitale già un anno fa, portando i cittadini – di svariate aree della Città – a segnalarne la presenza. La Vespa Orientalis è solita stabilirsi, e procurarsi cibo e acqua, nelle aree frequentate dall’uomo.
Si distingue dalla comune vespa europea per il caratteristico colore marrone-rossiccio, per la banda gialla sulla parte posteriore dell’addome, e per la macchia sulla testa. Gli adulti della specie avrebbero un corpo lungo circa 25 – 35 mm. La regina, le operaie e i fuchi sono tutti dotati di mandibole potenti e affilate, e mordono se provocati.
LE RECENTI SEGNALAZIONI
A distanza di un anno dai primi avvistamenti della Vespa Orientalis, alle autorità preposte pervengono nuove segnalazioni. Solo 3 giorni fa il ritrovamento nel Luneur Park di Roma -nel IX Municipio – dove è stato rinvenuto un nido di Vespa Orientalis nell’area natalizia del parco, all’interno di un pupazzo di neve.
“Ieri il nostro primo intervento si è concluso – spiegava in proposito, sui suoi profili social, il naturalista zoofilo Andrea Lunerti – con l’avvistamento e la rimozione di un nido di vespe orientalis nell’area natalizia in manutenzione e precisamente nella pancia del ‘pupazzone’ di neve. Molto attenti e sensibili i responsabili del parco giochi ci hanno chiesto supporto e noi abbiamo dato, come sempre il massimo della disponibilità”.
Dalla pagina Facebook di Lunerti vengono rese pubbliche altre segnalazioni relative all’animale. La più recente di queste in un’abitazione privata. “È stato punto il signor Alessandro nella sua abitazione in via Appia mentre siamo giunti in suo aiuto”, ha spiegato infatti Lunerti. Gli insetti avrebbero nidificato all’interno di un lucernario dell’abitazione. “Per fortuna Alessandro sta bene – continua Lunerti – e la sua puntura accidentale non ha comportato conseguenze cliniche importanti”. Stando alle parole di Lunerti in questo tipo di impatti le vespe in questione non inoculano grosse quantità di veleno. “Lo stesso non si può dire di quando attaccano per difendere il nido – spiega – dove la grande quantità di veleno che iniettano può in qualche caso provocare reazioni allergiche con conseguenze fatali”.
LUNERTI: “ATTENZIONE A BAMBINI E PERSONE ANZIANE”
Lunerti invita, in ogni caso, alla prudenza, soprattutto rispetto a bambini e persone anziane. “Facciamo veramente attenzione soprattutto ai bambini – spiega – sono curiosi, si avvicinano inconsapevoli ai nidi, talvolta giocando possono urtarli o infastidirli, alle persone anziane che purtroppo non hanno più una buona vista e un efficiente udito, potrebbero non riconoscere in tempo la presenza di un nido nei loro ambienti domestici. Dopo le vacanze trovate un momento per fargli visita, gli farà piacere e potrete verificare se ci sono eventuali sorvoli di questi grossi insetti pungenti, assolutamente utili in natura quanto pericolosi se troppo vicini alle attività umane”.