Mentre le altre scuderie stanno scaldando ancora i motori e per di più senza piloti, lei è già partita a razzo e da un pezzo. Virginia Raggi nella corsa verso le comunali del 2021 punta decisa al bis. «Ha un impegno – dice – completare il lavoro svolto e rilanciare Roma post-pandemia. La Capitale ha tenuto, ora investimenti su trasporti, infrastrutture, ambiente e periferie». La sindaca di borgata (“Vivo a Ottavia”) e sempre “vicina ai romani”, con Il Caffè di Roma traccia un bilancio del lavoro svolto: lotta alle mafie, pulizia nel settore del verde pubblico, il salvataggio di Atac. “E sempre a testa alta”, il suo slogan. Sui troppi rimpasti in giunta il chiarimento: «Non possiamo permetterci tentennamenti”.
Sindaca, a pochi mesi dalle elezioni si ritrova ancora senza avversari. E questo sembra più che un punto a suo vantaggio. Ritiene che gli altri schieramenti non abbiano a cuore Roma? Che nessun nome di spicco voglia rischiare una sconfitta con lei?
«In questo momento penso soltanto al mio lavoro. Fronteggiare la pandemia richiede un impegno costante. La mia priorità assoluta è quella di rilanciare Roma in un momento così difficile, puntando su infrastrutture, economia e attenzione ai più deboli, a chi è senza lavoro».
Che cosa l’ha spinta per il bis oltre al coraggio? Vista la una spaccatura interna al movimento presenterà una sua lista? E col suo nome, tra l’altro stranoto non solo ai romani ma a tutti gli italiani?
«Mi ha spinta il desiderio di raccogliere i frutti del lavoro svolto in questi anni. Roma non può tornare indietro a un passato di debiti, illegalità diffusa, favori agli amici. Vogliamo dare continuità a un lavoro che ci ha consentito di rimettere i conti in ordine e far ripartire un’Amministrazione devastata dopo Mafia Capitale. Basti pensare ad Atac, l’azienda di trasporto pubblico di Roma: l’abbiamo salvata tutelando 12 mila posti di lavoro, abbiamo cominciato ad acquistare nuovi autobus ed entro il 2021 saranno oltre 900 i mezzi completamente nuovi nelle strade della città. Questi sono i temi che interessano ai cittadini, non le poltrone».
Roma e il Covid. La città ha tenuto. E la pioggia di bonus continua. Ci sono altri aiuti in cantiere?
«Roma ha tenuto grazie all’impegno, alla solidarietà e alla responsabilità dei cittadini. Come amministrazione, ci siamo impegnati a garantire loro i migliori servizi, specialmente alle persone con più difficoltà. Nel periodo dell’emergenza abbiamo cercato di sostenere le famiglie più fragili con aiuti concreti come i Buoni spesa, i pacchi alimentari o i mercati sociali: attorno a queste iniziative si è creata una grande rete di solidarietà, che ha mostrato quanto Roma sappia essere una comunità generosa e unita. Ora bisogna ripartire: il bilancio di previsione è una manovra post-Covid che ha l’obiettivo di portare Roma fuori dalla pandemia, rilanciare il lavoro e l’economia. In ballo ci sono quasi 2 miliardi di nuovi investimenti per trasporti, infrastrutture, ambiente, periferie».
Per tre anni ha vissuto con la spada di Damocle di un processo per falso ideologico, chiuso poi con una doppia assoluzione, primo e secondo grado. La dava per scontata? Perché, però, sul tema giustizia è stata così intransigente in opposizione, come per esempio con l’ex sindaco Marino, assolto poi definitivamente per l’affaire scontrini, accusa che si è rivelata inconsistente…
«In questi anni non ho mai smesso di lavorare per i miei cittadini e ho agito con correttezza e trasparenza, sempre nell’interesse della città. A testa alta. In questi anni ho ricevuto attacchi politici e personali di ogni tipo, con una violenza mai vista prima, e molti oggi devono farsi un esame di coscienza. Mi auguro solo che in futuro il dibattito politico non si trasformi mai più in odio».
Stadio a Tor di Valle. I romani aspettano lo stadio della Roma. Si farà? E dove?
«Lo stadio di Tor di Valle è un progetto privato e come tale sono i proprietari a decidere se, come e dove farlo. Roma Capitale ha portato avanti le procedure come prevede la legge. Ora sarà la nuova proprietà dell’As Roma a decidere se proseguire il progetto oppure se proporre altro. Continuo a ripetere che Roma Capitale finora ha fatto tutto quello che doveva fare».
Rifiuti. Il Porta a porta nel corso del suo mandato è cresciuto pochissimo. Tale sistema costituisce l’unica vera alternativa al business di discariche, inceneritori, Tmb, etc. Il Porta a porta è ancora una priorità sua e del M5s di Roma?
«Vi faccio un esempio per mostrarvi la situazione che abbiamo trovato. Tra pochi giorni approveremo i bilanci dell’Ama: siamo andati indietro nelle verifiche dei conti addirittura fino al 2003. Doveva essere fatto. Grazie a questo lavoro abbiamo iniziato le assunzioni di nuove personale e comprato nuovi mezzi».
Acqua. Un primo potabilizzatore del Tevere da 500 litri/secondo è stato costruito a fine 2018. Di recente il Campidoglio ha dato il via anche ad un secondo potabilizzatore da 3mila litri/secondo. Riparare la rete idrica colabrodo non sarebbe stato meglio?
«Tutelare il bene più prezioso che abbiamo, l’acqua, è una priorità. Basti pensare che nel 2020 per Acea Ato 2 gli investimenti riferiti agli interventi sugli impianti e sulle reti idriche, fognarie e di depurazione di Roma, ammontano a circa 300 Mln di euro di cui circa il 55% per il settore idrico e il 45% per fognatura e depurazione. Voglio sottolineare che fino a qualche anno fa le tubazioni di Roma erano un vero e proprio colabrodo. Ce ne siamo occupati, abbiamo riparato le perdite e nel settembre del 2017 abbiamo raggiunto un risultato storico: abbiamo chiuso i rubinetti del lago di Bracciano che è tornato così a essere un bacino di approvvigionamento da utilizzare esclusivamente in caso di emergenza, come è giusto che sia. Abbiamo, poi, approvato il raddoppio del Peschiera, altra opera importantissima che metterà in sicurezza l’approvvigionamento idrico della Capitale.
Voglio anche ricordare che, in questi anni, abbiamo avviato diversi progetti per portare l’acqua potabile nei quartieri di Roma che ne erano sprovvisti o per attivare servizi fondamentali per la vita di tutti i giorni, soprattutto in periferia. A Tragliatella, nel Municipio XIV, stiamo realizzando un depuratore: dopo quasi 40 anni gli abitanti di quella zona avranno finalmente l’acqua potabile nelle loro case. Abbiamo anche approvato in Giunta Capitolina il progetto per la nuova rete idrica di Monte Migliore. Nel piano di zona a Castelverde, invece, abbiamo messo in piedi delle procedure nuove, abbiamo ricevuto tutte le autorizzazioni per realizzare con Acea la nuova rete fognaria da collegare al collettore principale e dopo 10 anni restituiamo ai cittadini il diritto alla casa e alla salute».
I tre obiettivi cardine secondo lei raggiunti dalla sua amministrazione. Sul fronte legalità vengono in mente le case abbattute dei Casamonica.
«In questi anni, per noi è stato importante avviare un percorso per riportare la legalità a Roma. Abbiamo dichiarato guerra ai clan che a lungo hanno spadroneggiato in città, facendo leva sulle paure delle persone. Oggi il clima è cambiato. L’evento simbolo di questa lotta è stato l’abbattimento, nel 2018, degli 8 villini che il clan Casamonica aveva costruito illegalmente e dai quali gestiva i propri traffici illeciti. Siamo intervenuti in seguito per abbattere altri immobili abusivi, sempre appartenenti ai Casamonica. Quando le istituzioni sono presenti e lavorano in sinergia, i cittadini si sentono più sicuri. Riacquistano fiducia e trovano anche il coraggio di testimoniare e di denunciare. La lotta alla criminalità non ha riguardato solo i Casamonica. Penso agli Spada a Ostia, che abbiamo cacciato dalle case popolari che occupavano abusivamente, o al clan Marando a San Basilio. In questo quartiere, per esempio, abbiamo recuperato alcuni locali comunali che per anni sono stati utilizzati come base e nascondiglio dagli spacciatori. Ora lì nascerà una palestra della sezione giovanile di pugilato del gruppo sportivo della Polizia di Stato Fiamme Oro. Per quanto riguarda il verde pubblico, un settore che quando sono arrivata nel 2016 ho trovato ridotto all’osso da Mafia Capitale, abbiamo lavorato per far ripartire le gare e lo abbiamo fatto nella totale trasparenza. Abbiamo fatto un maxi investimento di 48 milioni di euro per interventi di sfalcio e potatura in tutta la città. Altri 60 milioni sono invece destinati alla cura e alla manutenzione degli alberi. Sono misure che ci consentono di mettere finalmente in sicurezza gli interventi di manutenzione sul verde di Roma per i prossimi tre anni, come peraltro succede in tutte le città. Abbiamo poi ricominciato ad assumere nuovi giardinieri, ad acquistare nuovi mezzi, nuove strumentazioni per permettere agli operatori di lavorare in modo adeguato ed efficiente.
Abbiamo salvato Atac dal fallimento, tutelando 12mila posti di lavoro e non solo: abbiamo acquistato centinaia di nuovi bus. Entro il 2021 avremo oltre 900 nuovi mezzi sulle strade. Abbiamo poi riqualificato la maggior parte delle arterie della città. Entro fine mandato, avremo riasfaltato il 96% delle strade di grande viabilità rendendo così la città più decorosa, ma soprattutto più sicura per tutti».
Una raffica di rimpasti in giunta e periodici cambi al vertice delle municipalizzate. Si ritiene una sindaca col manganello, ossia che non perdona, come l’ha definita il capogruppo del Pd Pelonzi?
«Ho già avuto modo di spiegare le mie motivazioni. Ai cittadini interessano i risultati e in questo momento dobbiamo dare continuità al lavoro svolto finora, senza distrazioni o tentennamenti».
Come sindaca gira molto, specie nelle periferie. Si sente amata dai romani?
«Credo che il contatto diretto con le persone sia fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia. Giro spesso per i quartieri e parlo con i miei cittadini, raccogliendo le loro richieste e ascoltando i loro problemi. Quello che cerco di fare tutti i giorni è dare risposte concrete. Le periferie sono luoghi da cui ripartire per il rilancio della città. Io stessa vivo in una borgata, quella di Ottavia, quindi conosco perfettamente le potenzialità di queste aree, spesso dimenticate. Abbiamo riportato la luce in posti come San Basilio, riqualificando aree verdi e aree gioco e contrastando gli spacciatori che agivano indisturbati nelle piazze. Piano piano, sono i cittadini che si riappropriano dei loro spazi e acquistano di nuovo fiducia perché le istituzioni sono al loro fianco».
Si dia un voto da prima cittadina?
«Non mi piace parlare di voti, la mia priorità è proseguire il percorso avviato. Roma ha tutte le potenzialità per diventare una città innovativa, al passo con le altre grandi capitali europee».
E come mamma?
«Sono come tutte le mamme che lavorano: cerco di fare il massimo per mio figlio e la mia famiglia».