Se infatti la polvere industriale somministrata al posto del latte materno costa soldi, senza purtroppo dare al bimbo tutti gli insostituibili e potenti nutrienti del latte materno, è pur vero che l’allattamento al seno accanto agli inestimabili benefici comporta sacrificio e grande impegno per le donne.
Ecco allora la proposta: un contributo economico per loro. Lo chiedono l’associazione culturale pediatri e le ostetriche dell’associazione CreAttivaMente insieme a importanti altre realtà nazionali impegnate nell’accompagnare mamme, bimbi e famiglie nella meravigliosa avventura della gravidanza, nascita e crescita. L’iniziativa è oggi al vaglio del Parlamento italiano in vista del voto sulla legge di Bilancio dello Stato. Tanto più che questo bonus potrebbe anche incentivare questa pratica portatrice di salute per la mamma e per il piccolo. Una sorta di investimento sulla salute delle nuove generazioni. Basti pensare che la lattoferrina, di cui è ricco il latte materno, è un potente antivirale e secondo una ricerca dell’università di Tor Vergata potrebbe essere efficace nei malati covid. In ogni caso, l’OMS raccomanda di allattare senza dare altri cibi aleno per i primi sei mesi di vita (allattamento esclusivo al seno). Il latte materno è dunque il miglior alimento per i bebé, mentre – spiega il ministero della Salute – “le madri che allattano al seno hanno un minor rischio di sviluppare il tumore alla mammella e all’utero prima della menopausa e di soffrire di osteoporosi in età avanzata. L’allattamento facilita la perdita dei chili in più presi durante la gravidanza”. Una naturale fonte di salute a basso costo e insostituibile, ancora troppo spesso snobbata quando non addirittura ostacolata per logiche poco nobili che fanno invece largo alla formula, comunemente detta “latte artificiale” ma che non è nemmeno lontanamente paragonabile al latte materno. Quindi un investimento anche sulla salute delle donne, che può aiutare ad abbattere gli esorbitanti costi del Servizio sanitario nazionale. Con tutta la solidarietà verso chi non può allattare, magari solo perché non adeguatamente informata e sostenuta, da decenni anche le Istituzioni internazionali e nazionali denunciano l’invasione del business di questi prodotti artificiali. L’Istituo suoeriore di sanità ha pubblicato interessanti dossier. LEGGI ad esempio “Il marketing dei sostituti del latte materno”
Di seguito pubblichiamo la lettera aperta della Cianb, la Coalizione italiana per l’alimentazione dei neonati e dei bambini.
“In questi giorni si voterà in Parlamento un imponente numero di emendamenti presentati in Commissione Bilancio della Camera al disegno di legge sul Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021. Le associazioni che fanno capo alla CIANB seguono con grande attenzione la proposta presentata dall’Onorevole Paolo Siani, stimato medico pediatra, che prevede un contributo economico correlato al reddito per le mamme che allattano in modo esclusivo per i primi mesi di vita del bambino e attendono con speranza che sia accolta. In Italia il rischio per i neonati di non essere allattati, già alto in alcune aree del Paese, con l’avvento della pandemia da Covid-19 ha portato ad una situazione non certo migliorata. La percentuale di bambini allattati esclusivamente nei primi 4 mesi passa dal 44% della Provincia Autonoma di Trento o dal 40% della Toscana, al 16% della Campania, al 17% della Calabria e della Sicilia e tali percentuali coinvolgono maggiormente fasce sociali medio/alte e culturalmente più avvantaggiate che riescono ad avere accesso a corrette informazioni e a sostegno competente.
È sempre importante sostenere la scelta dell’allattamento nei primi mesi di vita così come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Unicef, ma in questo difficile periodo di pandemia lo diventa ancora di più. Da recenti ricerche si evince infatti che il latte materno può contenere potenti anticorpi per contrastare l’infezione da SARS–CoV-2. Gli anticorpi del latte materno possono essere utili per proteggere i piccoli lattanti da molte infezioni.
Nel Nord dell’Inghilterra, esperienze pilota hanno incentivato l’allattamento esclusivo con sostegni economici per mamme sotto una soglia di reddito predeterminata, sostegni crescenti all’aumentare della durata dell’allattamento, e si sono dimostrate vantaggiose anche da un punto di vista economico. Anche negli Stati Uniti un bonus economico per la mamma che allatta, nelle famiglie a basso reddito, ha aumentato il tasso di allattamento e ha fatto spendere meno soldi alle organizzazioni di welfare che devono sostenere il costo della alimentazione con formula.
“Chiediamo pertanto al Presidente della V Commissione Bilancio della Camera, On. Melilli di inserire l’emendamento Latte Materno (65.2) per la votazione, ricordando che – conclude la lettera aperta della Cianb – analogo beneficio, conosciuto come “bonus latte artificiale” è stato inserito proprio un anno fa per le mamme che non possono allattare, e a tutte le forze politiche chiediamo una particolare attenzione per questo emendamento che, incrementando la salute di mamme e bambini, ridurrebbe i costi della Sanità e le differenze socio-culturali per raggiungere una maggiore equità sociale e limitare le disuguaglianze”.