PENDOLARI: «IMPOSSIBILE PROGRAMMARE I VIAGGI»
«Il fatto è che a quel punto è stato difficile capire su cosa fare affidamento per sapere quali treni sarebbero partiti il giorno dopo – ci racconta Monia Bartolucci, del comitato pendolari della stazione di Santa Palomba, dove transita la linea FL7 – in questi giorni il simulatore on-line non è stato sempre aggiornato. A molte persone è capitato di scegliere un treno, arrivare in stazione e scoprire che non sarebbe partito». Un disagio non da poco per chi si sveglia all’alba e corre al lavoro, magari proprio quel personale sanitario che presta servizio negli ospedali romani, ma anche turnisti e forze dell’ordine, lavoratori a cui neanche l’emergenza sanitaria consente di restare al sicuro a casa. «In questi giorni c’è stata comunicazione tra i comitati dei pendolari e Trenitalia – precisa Emilio Rota, del coordinamento dei comitati della Roma-Napoli – ci inviavano i nuovi orari e noi li diffondevamo tra i nostri contatti». Ma il passaparola non può raggiungere tutti, e con il mancato aggiornamento dei canali ufficiali il disagio è stato inevitabile. Spesso, non convinti che il treno successivo sarebbe davvero passato, in tanti si sono accalcati sul primo in arrivo impedendo il rispetto della distanza di sicurezza all’interno dei vagoni. «Noi pendolari siamo abituati ad adattarci – commenta Monia Bartolucci –, ma ci chiediamo perché abbiano fatto continue modifiche così di fretta, generando tutta questa confusione».
REGIONE: «ABBIAMO CHIESTO DI NON TOGLIERE ALTRI TRENI»
A rispondere a il Caffè sono fonti ufficiali dell’assessorato alla Mobilità della Regione Lazio: «Gli orari in vigore dal 20 marzo sono quelli su cui i pendolari possono fare affidamento», ci assicurano, e spiegano che, oltre all’esigenza di tutelare la salute del personale a bordo dei treni, la riduzione delle corse è dovuta «al dovere di igienizzare e sanificare continuamente i vagoni e alla volontà di disincentivare i viaggi inutili».
Ma chi deve continuare a lavorare, nonostante l’emergenza Covid, cosa deve aspettarsi? «L’assessorato ha chiesto a Trenitalia di non ridurre ulteriormente il servizio e di tenere sotto stretto monitoraggio i casi di assembramento. Quando se ne sono verificati, abbiamo subito chiesto di aggiungere una corsa».
L’assessore alla Mobilità Mauro Alessandri, dal suo profilo facebook istituzionale, ha spiegato che «abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere comunque la prima corsa del mattino, come da orario feriale, da tutte le origini verso Roma: riteniamo fondamentale tutelare il più possibile le fasce di lavoratrici e lavoratori più deboli e che non possono usufruire di alcuna forma di lavoro agevolato». Ed è un dovere che lo Stato deve rispettare nei confronti dei propri cittadini nel momento in cui impone misure drastiche di riduzione degli spostamenti, soprattutto perché oggi una violazione delle regole corrisponde a una denuncia.