Ci risiamo, ecco nuovamente il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle Lazio contro il consigliere regionale grillino, Davide Barillari. La goccia che ha fatto traboccare un vaso, sempre più in frantumi, è stato il sito on line fortemente voluto dallo stesso Barillari per raccontare che cosa, a suo giudizio, succede nella sanità laziale. Un sito, tuttavia, aspramente criticato dai suoi nove colleghi del gruppo regionale in Pisana. Il Caffè di Roma ha voluto intervistarlo per conoscere la sua verità.
Consigliere Barillari, è di nuovo nella polemica per il suo sito saluteregionelazio.it? Come è nata l’idea di crearlo e perché quel nome così simile al sito regionale salutelazio.it?
“Il portale era in preparazione da molte settimane. Ho deciso di attivarlo proprio per permettere di avere un luogo, durante questa emergenza, dove ogni cittadino poteva non solo avere informazioni utili, ma anche inserire segnalazioni di problemi e sviluppare proposte concrete. Nel pieno del mio ruolo di consigliere regionale. Il nome saluteregionelazio.it era disponibile; nella home page era specificato molto bene che non era il sito istituzionale, ed era chiaramente evidente… altro che sito fake o pericoloso per i cittadini. Come al solito il Pd ha strumentalizzato… faceva paura il nome del sito, o i suoi contenuti ? Questi ultimi facevano paura, non il nome del sito”.
Dai suoi colleghi grillini è stato aspramente criticato sia per il nome del sito, appunto, sia per aver inserito il logo M5S, che poi ha rimosso. Ci spiega?
“Sono stati smascherati quelli che hanno paura appena Zingaretti apre bocca. Lui aveva chiesto la mia testa, e la forza politica di cui ancora faccio parte non solo non mi ha difeso, ma ha preteso che il sito chiudesse immediatamente. Censura? Paura? O semplicemente fare il lavoro sporco che nemmeno il Pd aveva il coraggio di fare? Io non posso piu’ far parte del M5S, se il M5S prende ordini dal PD e arriva addirittura ad espellere un portavoce che ha l’unica colpa di denunciare le malefatte di chi governa la Regione lazio. Il logo e’ stato rimosso, anche se avevo il pieno diritto di utilizzarlo… come faccio da 7 anni essendo un portavoce M5S eletto dai cittadini. Non serviva alcuna autorizzazione, perche’ era nel pieno della mia attivita’ di consigliere regionale M5S. L’ho rimosso per togliere il pretesto, ma non e’ servito a molto: mi vogliono fuori perche’ non mi allineo a fare un’opposizione morbida e inutile al PD”.
Il gruppo regionale M5S si è dissociato dal sito, minacciando una espulsione poi non avvenuta e rimandando tutto alle decisioni dei probiviri. Si aspettava una immediata cacciata? Cosa è successo secondo lei?
“Togliendo il pretesto, stupido, del nome del sito, non hanno piu’ avuto l’occasione d’oro di buttarmi fuori con una scusa. Ma ormai la frittata e’ fatta: io ho chiesto di votare la mozione di sfiducia alla capogruppo Lombardi, per una serie di motivazioni ben piu’ gravi. Naturalmente la mozione non e’ stata votata, e ora sono sulla lista nera… sia di Zingaretti che della Lombardi. Loro hanno deciso di non decidere, e hanno rimandato la palla al collegio dei probiviri, che entro 10 giorni confermera’ la sentenza. Il sito www.saluteregionelazio.it era solo un pretesto, come potete leggere ora se vi collegate a quella pagina. Il vero motivo della mia cacciata, dopo che ho dato 10 anni di vita al M5S, e’ che non mi sono allineato all’accordo pd-m5s in Regione Lazio. Oltre 1300 persone hanno chiesto di non espellermi, e hanno messo sotto accusa la Lombardi. Ora decidera’ il M5S nazionale, ma sappiamo gia’ come finira’, purtroppo”.
Viene accusato di non partecipare ormai da mesi alle riunioni. Perché questa scelta?
“Perché credo ancora nei valori del movimento 5 stelle: democrazia dal basso, partecipazione, coerenza, onesta’. Valori che non ritrovo piu’, sia a livello nazionale con l’accordo scellerato prima con la lega e poi con il pd. Dal 34% siamo passati al 3%, per esserci venduti al sistema ed aver tradito la fiducia di milioni di italiani. In Regione Lazio la capogruppo Lombardi si vanta di essere la madrina dell’inciucio nazionale con il Pd ed in regione aver creato il “laboratorio lazio”, con decine di interviste sui giornali che tessono le lodi di zingaretti. Balle. Per me gli elettori hanno deciso che il M5S nel Lazio e’ in opposizione, e io sto portando avanti questo mandato, con serieta’ e determinazione. Senza vendermi, per qualche briciola in cambio. Per questo finche’ la Lombardi resta, violando il codice etico del M5S, capogruppo, gli equilibri resteranno immutati, e l’accordo M5s-Pd andra’ avanti. In questo momento in Regione Lazio abbiamo bisogno di un’opposizione vera, non blanda e sottovoce”.
Quanto e come è cambiato il Movimento 5 stelle dai tempi in cui era candidato presidente?
“Da quando ero candidato presidente nel 2013, è cambiano tutto, purtroppo. Abbiamo accettato troppi compromessi e abbiamo perso identita’. Tanti attivisti del m5s non ci stanno, e hanno cercato negli ultimi mesi di far cambiare rotta al M5S, per non sparire alle prossime elezioni. E la carta di Firenze 2019. Questo e’ il vero motivo per il quale saro’ espulso, aver tentato di salvare il M5S prima che sia troppo tardi. Prima del 2023, quando usciremo dalle istituzioni”.
Cosa la rattrista di più di questa situazione? Rimarrà al suo posto oppure lascerà il gruppo grillino prima delle decisioni dei probiviri?
“Dieci anni di passione ed impegno, cancellati perché ora devo guardare dall’altra parte, far finta che le ingiustizie che ho combattuto fin dal 2013 non esistano. Anche io dovrei dire che Zingaretti e’ un buon alleato e che la sanita’ sta migliorando. Non lo faró, non vendero’ la mia coscienza, e per questo saro’ messo alla porta dal m5s. Sono cambiato io, oppure e’ cambiato il m5s?”.