LA SENTENZA
“L’ordinanza contingibile è urgente ex art. 191 – si legge nella sentenza dei giudici amministrativi del Tar del Lazio – citato ha un contenuto normativamente prestabilito, potendo solamente ‘consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti’ e non potendo, invece, essere impiegata per altre finalità- si legge nella sentenza breve- di conseguenza il potere extra ordine ma in esame non può essere utilizzato per disporre un’attività di tipo pianificatorio, consistente nella redazione – pur doverosa e allo stato mancante, anche alla luce del Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio approvato il 5.8.2020 – di un piano impiantistico volto a garantire l’autosufficienza del trattamento, trasferenza e smaltimento del rifiuti del sub-Ato di Roma Capitale, come accaduto nel caso di specie”.
LE REAZIONI POLITICHE
“Il Tar Lazio – annuncia Katia Ziantoni, assessore ai Rifiuti di Roma, sui suoi canali social – ha annullato l’ordinanza con cui il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, imponeva a Roma Capitale di indicare una discarica dentro la città. La chiusura delle discariche di Colleferro prima e di Roccasecca poi, per responsabilità tutte regionali, hanno determinato una crisi dei rifiuti non imputabile a Roma Capitale. Si legge nella sentenza che l’ordinanza non può sostituirsi “all’attività pianificatoria tipica della gestione integrata del ciclo dei rifiuti”. Questa è una vittoria di tutti i cittadini. Un risultato che pone fine al rimpallo di responsabilità e all’eccesso di potere esercitato dalla Regione Lazio. Il piano industriale approvato da AMA S.p.A. è stato regolarmente trasmesso e prevede, da qui al 2024, gli impianti a servizio della città nel rispetto dei territori, soprattutto di coloro che hanno già subito gli effetti di scelte calate dall’alto, senza alcuna programmazione. Non si può fare politica alle spalle dei cittadini, servono soluzioni responsabili e la leale collaborazione tra gli Enti”.
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE RIFIUTI LAZIO
“La sindaca Raggi e l’assessora Ziantoni – gli risponde per le rime Marco Cacciatore, presidente della Commissione Rifiuti Lazio – cantano vittoria sulla sentenza del TAR, che fa decadere la possibilità di commissariamento della gestione rifiuti di Roma da parte della Regione. Il Piano regionale rifiuti, tuttavia non è mai stato impugnato da Raggi e Ziantoni. Ed è lì che è stabilito che la Capitale è tenuta a raggiungere l’autosufficienza nel proprio territorio, smettendo di esportare e importare rifiuti indifferenziati. IL vero problema è che a Roma non si fa raccolta differenziata come si dovrebbe, bloccando rimanere tutto il sistema impiantistico del Lazio a un modello ormai superato da decenni. Anche il Piano AMA – approvato solo pochi mesi dalle elezioni – non rispetta minimamente il Piano rifiuti, quando prospetta altri TMB anziché impianti per il recupero materi e parla esplicitamente di esportazione di rifiuti. Così la situazione rifiuti resterà nel caos. Raggi e Ziantoni dicono di aver vinto, ma chi perde purtroppo sono i cittadini”.