IL PATTO CON LE BANCHE
Lo scorso agosto la giunta guidata da Virginia Raggi ha trovato un accordo transattivo, approvato dall’assemblea capitolina, con la Banca di credito Cooperativo per le fidejussioni rilasciate dal Comune di Roma a garanzia dei Punti verde qualità. Grazie all’intesa, il Campidoglio ha conseguito dei vantaggi che ha spiegato in una nota emessa lo scorso ottobre: ”Con l’accordo transattivo vengono infatti rideterminati i rapporti finanziari tra la Banca di Credito Cooperativo di Roma e l’Amministrazione, con una chiusura significativa dei contenziosi grazie alla cessazione definitiva dei giudizi pendenti: Roma Capitale non sarà più garante degli ex concessionari dichiarati decaduti e i cui mutui sono stati risolti per le morosità accumulate, mentre per i concessionari ancora attivi l’eventuale impegno finanziario dell’Amministrazione viene notevolmente ridotto. Un’operazione che consente anche di sbloccare e rendere finalmente disponibili risorse finanziarie che potranno essere utilizzate anche per la valorizzazione delle opere e degli impianti stessi”.
La Giunta Raggi aveva puntato 3 aree: il parco della Madonetta, la città del Rugby e parco Feronia
IL TENTATIVO DI RECUPERO DI ALCUNI PARCHI
L’amministrazione ha presentato anche una manifestazione d’interesse per la gestione di tre strutture: Parco della Madonnetta. Città del Rugby di Spinaceto e Parco Feronia. Ma dopo quattro anni dalla vittoria delle elezioni. Un lungo lasso di tempo in cui alcune strutture hanno continuato ad ammalorarsi.
IL PIANO DEL CENTROSINISTRA E I PROGETTI DELL’ASSESSORE
Il centrosinistra tornato alla guida della città non ha finora dedicato molta attenzione alla questione dei punti verde qualità. Nel programma di Gualtieri non è presente una proposta strategica per il loro recupero. E le consultazioni preliminari per il recupero dei tre parchi indetti dall’amministrazione pentastellata non hanno per ora trovato seguito da parte del nuovo governo. Nelle ultime settimane l’argomento è tornato però al centro del dibattito. Nel corso di una commissione ambiente tenutasi recentemente e dedicata alla questione del Parco della Madonnetta l’assessore al Patrimonio Zevi ha spiegato i progetti della nuova amministrazione: “La nostra idea è che i punti verde qualità possono e debbono essere rilanciati. Sono un’opportunità per la città. Il fatto che in passato siano stati fatti errori non giustifica l’idea di non riprendere in mano questa sfida. Per fare tutto questo abbiamo tre livelli d’intervento: il primo è una delibera d’indirizzo sulla quale stiamo lavorando. Il secondo livello è quello del rapporto con i primi due istituti bancari. L’intera impalcatura dei punti verde qualità era sorretta dalla BCC di Roma e dall’Istituto per il Credito sportivo. I due istituti, fungendo da garanti, rappresentavano il creditore in ultima istanza del Comune di Roma e coloro che mettevano in sofferenza le strutture che non erano più in grado di adempiere ai finanziamenti. Gli uffici hanno transato meritoriamente con la BCC per una cifra intorno ai 90 milioni di euro, che ha consentito a Roma Capitale di pagare solo il 65% degli impegni e di far ripartire eventuali finanziamenti. Noi ci troviamo da una parte a implementare quella transazione, dall’altra abbiamo preso contatto con l’Istituto di Credito Sportivo per giungere ad analoga transazione in modo da appianare la parte debitoria. A questo seguirà il problema di sanare le singole posizioni. Spesso ci troviamo in una situazione di grande complicazione. Ci sono centri sportivi che continuano ad andare avanti ma hanno problemi ed entrano in dinamiche di sofferenza bancaria che difficilmente possono essere gestite. Il terzo livello patrimoniale attiene alle stime, alle progettazioni e alle dinamiche di sostenibilità finanziaria del progetto che andiamo a stabilire. Ogni singolo punto verde qualità rappresenta un unicum. E richiede un lavoro di stima, implementazione e messa a bando molto particolare. Per fortuna sono una ventina. È un lavoro che si può fare in quattro cinque anni, l’impegno che prendo da assessore è di muoverci rapidamente verso una soluzione generale e poi occuparci dei singoli casi specifici”. Per i punti verde qualità sembra prevista quindi una nuova vita. Rimangono però le incognite legate alla effettiva riuscita del progetto, visto che molti gestori con il vecchio piano hanno avuto difficoltà a pagare le rate del mutuo. Puntare per esempio sull’edificazione di centri sportivi in quartieri dove già sono presenti altre strutture dello stesso tipo, potrebbe rivelarsi una strategia fallimentare. Dare sostenibilità ai progetti per la gestione dei punti verde qualità è una nuova sfida per l’amministrazione che dovrà gestire un processo che si annuncia lungo.