Quello che il Papa ha provato in quel momento raccontato a Monsignor Ruiz.

Tratto dal volume “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” Libreria Editrice Vaticana
Gli chiediamo che cosa ha provato mentre, in silenzio, saliva verso il sagrato della Basilica:
«Camminavo così, da solo, pensando alla solitudine di tanta gente…
un pensiero inclusivo, un pensiero con la testa e con il cuore, insieme…
Sentivo tutto questo e camminavo…».
…..
Colpisce l’assenza di persone nella Piazza desolatamente vuota.
Così diversa da tutte le altre volte, da tutte le altre celebrazioni. Ma il Papa avvertiva la presenza dei fedeli, dei credenti e dei non credenti? Sentiva che tantissime persone in quel momento erano collegate con il Successore di Pietro e fra loro attraverso i media?
«Ero in contatto con la gente. Non sono stato solo, in nessun momento…».
Ma sulla Piazza vuota, aggiunge:
«…era impressionante».
La Statio Orbis così spoglia, priva di tutto. Priva del concorso del popolo di Dio. Ma con alcune presenze significative.
Gli chiediamo come l’ha vissuta:
«Bene. C’era la Vergine…
Ho chiesto io che ci fosse la Vergine, la Salus Populi romani, volevo che ci fosse…
E il Cristo… il Cristo Miracoloso…».
C’è chi ha detto e scritto che quello del 27 marzo è un evento destinato a rimanere nella storia e nella memoria di tutti.
Il Papa chiude il libro dei ricordi e conclude:
«…è stata una cosa unica …
Tutto è nato da un povero cappellano di un carcere…».