OMICIDIO A ROMA: A UCCIDERE SAREBBE STATO UN IMPIEGATO DELL’AUTOLAVAGGIO
Gli agenti sono venuti a capo in breve tempo dell’omicidio avvenuto in piazzale Appio, a pochi metri dalla fermata metro San Giovanni di Roma. Secondo quanto ricostruito durante le indagini, grazie alle telecamere di videosorveglianza e ad alcune testimonianze di persone che hanno assistito a parte dei fatti, si è risaliti a una lite tra due persone quella sera proprio in piazzale Appio, angolo via Taranto – una delle quali era appunto la vittima dell’omicidio – al culmine della quale uno dei litiganti aveva estratto un coltello piantandolo alla schiena dell’altro, per poi fuggire.
I documenti e le carte trovate addosso all’uomo assassinato hanno condotto gli inquirenti in un autolavaggio di via Castel Di Leva, dove gli agenti si sono recati immediatamente. È emerso così che l’iracheno era di fatto titolare dell’autolavaggio insieme a un cittadino giordano, e che vi lavoravano due impiegati: uno siriano e uno armeno.
LE LITI PER GLI AMMANCHI DI SOLDI DALL’AUTOLAVAGGIO
Nella notte il cittadino giordano è stato raggiunto e agli agenti di polizia ha raccontato di alcune discussioni con l’impiegato armeno a causa di ammanchi di cassa dall’autolavaggio, per i quali era stato deciso di licenziarlo nonostante il 27enne continuasse a sostenere di non essere stato lui a rubare il denaro. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio al termine di un incontro chiarificatore tra l’iracheno e l’ex impiegato che si sarebbe verificata la tragedia.
Ulteriori dettagli a supporto della tesi della polizia di Stato, coordinata nelle indagini dalla Procura, sono arrivati dalle immagini della videosorveglianza di alcuni negozi della zona. La scena dell’omicidio è stata ripresa perfettamente, mostrando inoltre che l’omicida ha infierito con il coltello sulla vittima, tornando dopo una prima scarica di fendenti a sferrarne degli altri e lasciando infine l’arma piantata nel corpo. Un dettaglio fondamentale è saltato agli occhi della polizia: l’aggressore si era ferito a un dito.
FERMATO APPENA SCESO DAL TRENO A NAPOLI
La caccia all’uomo – il 27enne armeno, incensurato richiedente asilo, munito di foglio di soggiorno provvisorio e senza fissa dimora – è partita ieri alle 10 del mattino, ovvero quando il segnale Gps del cellulare del presunto omicida ha segnato la stazione Termini. Qui, prima che la polizia arrivasse, l’uomo ha preso un treno diretto a Napoli.
Allertata la squadra mobile del capoluogo partenopeo, il 27enne è stato fermato alla discesa dal treno intorno alla mezzanotte di ieri dagli agenti di Roma e Napoli. È stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per l’omicidio di Roma e associato presso il carcere di Poggioreale, in attesa della convalida da parte del giudice per le indagini preliminari.