DOPPIA SEDE ESPOSITIVA PER LA MOSTRA
La mostra avrà una doppia sede espositiva in Via Gino Capponi presso il suo atelier e al Latte Più House spazio protagonista e di tendenza della capitale e vede la partecipazione di Cisda – Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane Onlus.
Dalle affermazioni del Curatore Giuseppe Ussani d’Escobar: “Nella mostra personale di EVAKILLERDOG che si articola in due location seguiamo il filo di un gomitolo che ci conduce in un misterioso labirinto di emozioni e riflessioni, da una parte (presso l’atelier dell’artista) abbiamo le incisioni delle astronavi e dall’altra (Latte Più House) abbiamo i dipinti delle navicelle spaziali con una fantascientifica performance di Piero Eufemi.
In fondo in una sala buia, in una scatola nera, forse la cabina di comando di un’astronave precipitata a Roma e dimenticata dagli UFO, troviamo un tavolo da biliardo congelato in un gioco sospeso, e intorno, sulla stoffa nera che riveste le pareti, ritratti stile pop art e fumettistico di gente comune e possibili replicanti (politici, uomini dell’alta finanza, militari, Cardinali e forse Papi….deposti e non deposti, in attesa di maturazione, uomini comuni…incisori, avvocati, medici, malavitosi…e per concludere le personalità minotauriche in costante mutamento…critici d’arte e artisti).
Al centro del tavolo un foglio lasciato lì a riposare, nel bel mezzo di palline e stecche, raffigurante il comico afgano Khasha Zwan che sembra voler fissare i visitatori e dialogare con i ritratti tutt’intorno nello stupore e nel dolore…sul rivestimento nero della stanza viene proiettato un video della derisione e degli schiaffi subiti dal comico da parte dei talebani…ai quali è seguita la sua uccisione. Tutta l’Europa e il Mondo, per così dire civilizzato, è sottomesso agli schiaffi dei talebani, tutti noi nella nostra viva carne dobbiamo soffrire quelle percosse e insulti, poiché abbiamo voltato le spalle a un Popolo e lo abbiamo tradito!”
“EVAKILLERDOG si rivela un artista di strada ed estremamente sensibile nelle sue espressione artistiche che scaturiscono da sorgenti spontanee e autentiche affioranti dal terreno fertile della romanità scanzonata, ironica e triviale…del resto Plauto ci ha insegnato la provocazione e la spregiudicatezza; da questo punto di vista, l’Artista ha una vera e propria personalità fluida sempre cangiante come la pelle di un camaleonte e mai uguale a se stesso, e non è mai stanco di stupirci” conclude il curatore della mostra.