Finalmente la campagna elettorale si incendia. È bastato che la destra uscisse dal sopore calando a sorpresa da zero a tre candidati. Un trittico con cui Lega FI e FdI, compatte, tenteranno di espugnare il Campidoglio, in vista delle elezioni d’autunno, defenestrando Virginia Raggi. Non big della politica ma, come si usa dire, personaggi pescati dal mondo civico, e già con gli sperati rispettivi ruoli. Enrico Michetti, avvocato e commentatore radio, in veste di candidato sindaco; Simonetta Matone, giudice come prosindaco; il critico d’arte Vittorio Sgarbi assessore in pectore alla cultura. Fino alla fine Giorgia Meloni non se l’è sentita di giocare una partita a rischio. Si è svincolata, come Nicola Zingaretti.
CALENDA: “MA CHI SONO?”
E per dirlo con le parole di Carlo Calenda era ora che anche la destra si decidesse: ”Finalmente”. Lo stesso leader di Azione, a modo di battuta, ci ha scherzato su: ”Sembravamo un duo io e la Raggi”, la sua odiata rivale. Calenda, da bravo battitore, è il primo a riscaldare la sfida. ”Io questo Michetti e la Matone non li conosco, chi sono?”, ha attaccato subito. Per poi aggiungere: “Matone pro-sindaco? Non capisco la differenza tra vice sindaco e pro sindaco. Ma che è la proloco? Farò un lavoro serio, parlo a tutti i cittadini, se je va bene bene, altrimenti se tengono quelli de prima”.
FDI: “SCHIERIAMO PEZZI DA 90”
A rivendicare in primis la scelta collegiale – ossia Michetti in ticket con la Matone – la segreteria di FdI: ”Schieriamo due pezzi da Novanta. Raggi era un buon candidato, ma è stata un buon sindaco? Per i primi tre anni ha ammesso di aver fatto il tirocinio… Noi vogliamo persone che, quando arrivano, sanno cosa fare”. Matone da parte sua ha ribadito: ”Ho accettato la sfida con spirito di servizio perché nella vita bisogna saper rischiare. Non conosco solo la Ztl, ma le periferie, le case occupate, le donne vittime di reati, i padri separati che dormono in macchina, le mille complessità di questa città che non sono solo i cassonetti maleodoranti”. Michetti, intanto, ha stupito tutti per il suo fair play: ”Gli altri candidati non sono nemici ne’ avversari. Io ne ho il massimo rispetto. Li chiamo colleghi”. ”Siamo tutti fratelli”, dice. Compensa la leader di Fratelli d’Italia: ”Noi siamo qui per vincere, non per partecipare”. Non fa sconti alla Raggi che ”senza competenze, ha fatto un tirocinio in Campidoglio”. Anche il segretario della Lega Matteo Salvini attacca, parla del ”deserto Roma” e rilancia la ”Capitale del decoro”. Si sofferma sull’emergenza rifiuti, con i fallimentari dati della raccolta differenziata ed esprime più volte la fiducia che Michetti-Matone hanno nel centrodestra. ”Sono due candidati bene assortiti uno è della Roma e uno della Lazio. Ma non dico chi”. Il primo tifa Lazio, la seconda Roma.
VIRGINIA RAGGI: “DI TRE NON NE FANNO UNO”
Tra gaffe, cinghiali scodinzolanti sui marciapiedi, alberi che cadono, viali che sembrano affluenti del Tevere con rifiuti galleggianti dopo gli ultimi acquazzoni, lo stadio in bilico, e pure gli ultimi saluti dei compagni di movimento (Marcello De Vito è passato a Forza Italia) a Raggi non resta che attaccare. ”Ne mettono insieme tre per farne uno”, si è sbilanciata, per poi riservare una battuta al veleno su Sgarbi: “Spero non voglia fare l’assessore del Rinascimento dal water. Roma non ha bisogno di persone che si fanno foto nude sul water”. Il riferimento è a diversi scatti in cui il critico d’arte in una delle sue tipiche esagerazioni si immortalò seduto sul water, di cui una con un libro di Matteo Renzi tra le mani. La sindaca Virginia Raggi sui nuovi candidati è stata ancora più esplicita: ”Di tre non ne fanno per uno”. La Raggi ha affidato a Twitter il suo commento all’ufficialità delle candidature in tandem. ”Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno trovato un candidato a Roma ma senza un’idea per la città”. A ’L’Aria che tira’, in tv ha aggiunto: ”Io sono la vera alternativa”. Ne ha pure per l’ex ministro Roberto Gualtieri, deputato, ex ministro e favorito alle primarie dem. ”Io oggi ho una esperienza di 5 anni, i candidati che si affacciano oggi non si sono mai sporcate le mani, anche il quasi candidato ministro non ha mai lavorato per Roma”. Gualtieri ospite a ”Un Giorno da Pecora” su Rai Radio 1, ha risposto con ironia dedicandole ”l’era del cinghiale bianco”. A Michetti invece ”Bella Ciao”.