Il 31 marzo scade il blocco dei licenziamenti disposto dal Governo Conte nell’ambito dell’emergenza coronavirus in Italia. Mancano poco meno di due mesi, dopo quella data cosa devono aspettarsi i lavoratori le cui aziende sono state colpite dalla crisi indotta dalla pandemia? Ancora nessun atto ufficiale è stato firmato e la confusione in cui versa il Parlamento italiano, viste anche le dimissioni del premier Giuseppe Conte, non consente di avere certezza sui tempi, ma il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo è intervenuta con un post facebook in cui cerca di rassicurare gli italiani.
“Il Paese reale ha bisogno di risposte concrete, non di una crisi di Governo incomprensibile – scrive Catalfo –
La prima e più immediata di queste risposte riguarda il nuovo Decreto Ristori. Nei giorni scorsi, nonostante la situazione politica, non mi sono mai fermata e, insieme agli uffici del Ministero, ho predisposto le nuove misure di sostegno per i lavoratori, le famiglie e le imprese: altre settimane di cassa integrazione Covid per tutte le aziende e un’ulteriore proroga per quelle dei settori che più faticano a ripartire; un’estensione del blocco dei licenziamenti; l’integrazione salariale dei lavoratori dell’Ex-Ilva; una proroga della NASpI, del Reddito di emergenza e un rifinanziamento del fondo per gli autonomi e i professionisti istituito in legge di Bilancio, in modo da garantire loro un “anno bianco” contributivo“. Resta da capire se la crisi politica si risolverà in tempo per consentire l’introduzione di queste nuove misure di sostegno al reddito e alle imprese.
01/02/2021