Un piano urbano per le antenne dei telefonini a Roma
L’incontro ha fatto emergere l’esigenza comune di superare un approccio frammentario e non coordinato.
Tutti i presenti hanno condiviso la necessità di costruire un metodo strutturato, capace di coniugare l’ampliamento della rete mobile con la tutela del paesaggio urbano e del patrimonio storico e architettonico di Roma.
L’assessora Monica Lucarelli ha ribadito il valore strategico della questione:
“Le infrastrutture digitali rappresentano la spina dorsale dello sviluppo urbano contemporaneo.
La rete mobile di nuova generazione, e in prospettiva anche il 6G, è essenziale per garantire servizi avanzati, attrattività economica, innovazione nei quartieri e diritti di cittadinanza digitale.
Ma Roma è una città complessa, stratificata, con un patrimonio culturale e paesaggistico unico al mondo: non possiamo permetterci soluzioni improvvisate o esteticamente impattanti”.
Due tavoli permanenti per guidare la transizione
Dall’incontro nasce un impegno concreto: istituire due tavoli tecnici permanenti già a partire dalla prossima settimana.
Il primo, con la Sovrintendenza, avrà il compito di costruire linee guida condivise. Serviranno a orientare fin dalla fase di progettazione le scelte su materiali, forma e visibilità delle antenne.
Il secondo tavolo sarà invece dedicato alla definizione di un piano urbano per la localizzazione degli impianti.
L’obiettivo è doppio: evitare conflitti e migliorare la qualità del servizio.
Ha aggiunto l’assessore Lucarelli:
“Il tema delle mascherature non può più essere affrontato come un dettaglio tecnico accessorio: riguarda direttamente l’efficienza dell’impianto, l’accettabilità sociale e la sostenibilità urbana del nostro sistema di telecomunicazioni.
Per questo abbiamo promosso un metodo di lavoro stabile, che tenga insieme esigenze tecnologiche, regole urbanistiche, compatibilità paesaggistiche e tempi autorizzativi certi.
Avvieremo già dalla prossima settimana due tavoli tecnici permanenti: uno con la Sovrintendenza, per costruire linee guida condivise che orientino già in fase di progettazione le scelte formali, visive e materiche; l’altro per definire un vero e proprio piano di localizzazione delle antenne su scala urbana, capace di ridurre conflitti, minimizzare l’impatto e assicurare copertura in modo pianificato e trasparente.
Il nostro obiettivo è offrire alla città un quadro organico, fondato su dati, criteri omogenei e visione strategica. Serve un piano che tenga insieme le esigenze di copertura e l’identità della città. Condividere preventivamente i progetti, lavorare su scenari di localizzazione e proporre soluzioni tecniche migliori significa prevenire contenziosi, risparmiare risorse e offrire un servizio migliore ai cittadini”.
Roma guarda al modello europeo
I due tavoli dovrebbero riunirsi già nelle prossime settimane.
L’obiettivo dell’amministrazione è arrivare entro la fine dell’anno alla definizione di strumenti concreti e condivisi. Un risultato che sarà costruito anche confrontandosi con le esperienze già avviate in altre città italiane ed europee.
Il percorso avviato punta a offrire ai cittadini una rete più efficiente, meno impattante e in linea con il valore storico e culturale della Capitale.
All’appuntamento hanno partecipato numerosi soggetti istituzionali e privati: l’Assessorato all’Urbanistica, quello alla Cultura, la Direzione Generale, il Dipartimento Attività Produttive, la Sovrintendenza Capitolina, la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, le associazioni di categoria, i principali operatori di telefonia mobile e le tower company.
Leggi anche: L’aeroporto di Fiumicino, tra i 10 migliori aeroporti al mondo, si trasforma in galleria d’arte