I rifiuti di Roma finiranno da domani lunedì 21 marzo in parte in Campania e in parte in nord Europa. Dopo la trattativa guidata sottotraccia dal Campidoglio, ma condotta pubblicamente e formalmente da Ama, la Capitale sta cercando in tutta fretta di scongiurare una nuova crisi dei rifiuti in strada che, per di più, potrebbe verificarsi proprio a ridosso del weekend di Pasqua, periodo in cui la città eterna – Covid permettendo – punta a ripartire sul fronte del turismo ed economico-commerciale. Sono gli effetti a catena generati dal sequestro della discarica di Albano che risale ormai a venerdì 11 marzo, una vita fà considerati i tempi lampo della crisi in corso. La chiusura della discarica situata ai Castelli Romani, zona Roma-sud, in cui la città eterna interrava il proprio pattume dal 2 agosto scorso, ha costretto la Giunta Gualtieri a cercare soluzioni alternative per trovare alla svelta una destinazione a centinaia di tonnellate di immondizia al giorno, per la precisione circa 1000 al giorno. Di sicuro, i due impianti di TMB di Malagrotta, dentro cui i rifiuti indifferenziati vengono sminuzzati prima dell’interramento e/o incenerimento, sono ora senza sbocchi, per questo hanno ridotto la loro capacità di lavorazione da 1.250 tonnellate al giorno a circa 250. Sarebbero inoltre venuti meno i trasporti aggiuntivi verso la Rida Ambiente di Aprilia, durati solo 7 giorni, dopo un brusco stop. Un taglio che pesa sull’intero ciclo dei rifiuti capitolini. Tanto più che da qualche giorno ha iniziato a circolare anche in Campidoglio il timore che il sito finito sotto sequestro non riapra più.
20/03/2022