Una serie di attacchi hacker portati a termine da ignoti hanno messo fuori uso la rete internet ed i pc delle strutture sanitarie di Roma impegnate in prima linea nella guerra al coronavirus, attacchi che hanno riguardato in particolare l’Istituto Spallanzani e l’ospedale San Camillo. Quest’ultimo, tra l’altro, ha subito anche un sabotaggio notturno tra il 31 marzo e il 1 aprile che ha distrutto il laboratorio che, dalla mattina del 1° aprile, avrebbe dovuto occupare dei test Covid, i cosiddetti tamponi. Episodi talmente gravi da aver costretto il Governo a mobilitare gli 007, sia civili che militari, oltreché la Polizia postale. Servizi segreti e reparti della Polizia di Stato esperti di sicurezza informatica si sono incontrati già in più di una occasione nel corso di una serie di riunioni straordinarie del Nucleo di Sicurezza Cibernetica, NSC. Anche la Procura di Roma, coordinata dal procuratore capo Michele Prestipino. ha avviato una indagine in relazione agli attacchi hacker e al presunto sabotaggio al San Camillo dove sono stati danneggiati computer dei laboratori per il test Covid-19.
02/04/2020