PELONZI: “PRONTI ALLA GUERRA”
“Il 14 febbraio 2017 – spiega Giulio Pelonzi a il Caffè di Roma – tutti i consiglieri capitolini di maggioranza e opposizione votarono all’unanimità un ordine del giorno che impegnava la sindaca a risolvere finalmente questa vicenda. Come Pd – puntualizza – rinunciammo ad inserire due punti in delibera, per noi molto importanti, pur di trovare un accordo con le altre forze politiche. Si trattava quindi di una delibera bipartisan che abbiamo votato, tra l’altro, lontano dalle elezioni, per evitare strumentalizzazioni e giungere velocemente ad una soluzione. A novembre scorso, dopo quasi 3 anni di attesa, ho chiesto alla maggioranza di conoscere lo stato dell’arte. Ma non ho ricevuto risposte. Il ritiro della delibera da parte di Giuliano Pacetti mi fa pensare male, temo una contrarietà del M5S. Ma noi non ci arrendiamo. Spero che quello che abbiamo costruito insieme non finisca nel tritacarne elettorale. Sono pronto a ripresentare la bozza di delibera. Il mio impegno è di portarla al voto in aula entro 2 mesi, quindi aprile. Spero che i consiglieri grillini, almeno quelli che hanno votato la prima delibera tre anni fa, non si tirino indietro. Ma se serve – conclude Pelonzi – siamo pronti alla guerra”.
I CITTADINI CHIEDONO SOLUZIONI
Sulla stessa lunghezza d’onda di Pelonzi anche Orlando Galimberti, presidente dell’associazione ‘Punti Verdi Qualità’: “Sono passati tre anni – ha scritto in un durissimo comunicato stampa l’associazione romana -, ma l’amministrazione M5S è ancora immobile. Chiediamo che venga predisposto un quadro di regole chiare e uguali per tutti i concessionari e che i Punti Verdi revocati e/o abbandonati vengano riassegnati con un bando pubblico, come richiesto anni addietro niente meno che dalla Autorità Nazionale Anticorruzione. Attendevamo il voto decisivo e definitivo dell’aula Giulio Cesare – prosegue la nota – abbiamo appreso invece con sorpresa e inquietudine che il capogruppo MS5 in Campidoglio, Giuliano Pacetti, ha imposto il ritiro della delibera quadro, frutto dell’intenso lavoro bipartisan fatto finora con il concorso di tutte le forze politiche”.
L’ATTACCO AL DOTTOR VOCE
Oltre all’attacco rivolto al capogruppo M5S Pacetti, la stessa associazione guidata da Galiberti si è scagliata duramente anche nei confronti del dottor Giuseppe Voce, capo del Dipartimento Patrimonio della Capitale. “Con i suoi atti – si legge nella nota stampa dell’associazione Punti Verdi – il dottor Giuseppe Voce impedisce la soluzione dei problemi di ordinaria amministrazione che vengono di volta in volta sottoposti alla sua attenzione da parte dei Concessionari”. In ogni caso l’associazione è pronta a porgere la mano ai politici: “Siamo disponibili – scrive – a contribuire per trovare una soluzione equilibrata che garantisca i Concessionari e, nel contempo, eviti all’Amministrazione ingenti perdite economiche. Chiediamo – conclude – che la delibera quadro venga calendarizzata al più presto e votata da tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione”.
IL SILENZIO DELLA POLITICA
Nei mesi scorsi il Caffè di Roma ha provato più volte a interrogare sui Punti Verdi la sindaca Virginia Raggi e i suoi due assessori delegati a Urbanistica e Patrimonio, Luca Montuori e Valentina Vivarelli, ma senza ottenere risposta. Un atteggiamento ancora più incomprensibile visto e considerato che la sindaca e alcuni dirigenti capitolini sono finiti sotto ‘ricatto’ di alcuni ex concessionari furbetti, che prima hanno incassato i soldi dalle banche e poi non hanno mai costruito le strutture promesse (leggi box di approfondimento). E che per giunta ora stanno avviando cause giudiziarie contro Comune e dirigenti, alzando il livello dello scontro ad un livello mai visto prima nella Capitale. Chiamando in causa a titolo personale sindaca e dirigenti, a cui hanno chiesto risarcimenti danni di oltre 10 milioni di euro, nella speranza forse di spaventarli o immobilizzarli.