L’ipotesi centro polifunzionale
Di seguito, le sue dichiarazioni: “L’obiettivo di Ama è quello di razionalizzare e ottimizzare il proprio patrimonio, salvaguardando l’interesse pubblico. Questo significa anche diminuire sensibilmente la quota destinata all’affitto per aumentare quella di nostra proprietà. In tale cornice – ha affermato l’amministratore unico di Ama –si inseriscono chiaramente le prospettive per il futuro dell’impianto ex TMB sulla Salaria, come palesemente espresso nelle linee guida presentate recentemente al nostro azionista, Roma Capitale”. Zaghis inoltre, ha manifestato grande disponibilità nei riguardi del progetto inerente alla nuova destinazione d’uso di una parte dell’area, che verrebbe riservata alla fruizione del fiume. Una sorta di risarcimento per tutti quei cittadini che hanno dovuto lottare contro i disagi generati dall’impianto, come confermato dal presidente del municipio III, Giovanni Caudo: “Un’iniziativa a favore di quelle stesse persone che per anni, nel quartiere, hanno visto la propria quotidianità soccombere sotto gli ammorbanti miasmi del TMB”.
Obiettivo numero uno: evitare che la Salaria resti isolata
Tra gli obiettivi del nuovo progetto vi è senz’altro quello di evitare che via Salaria possa restare isolata dal resto del territorio, sprofondando nell’incuria, nel degrado e nell’abbandono. Un’eventualità che le istituzioni vorrebbero scongiurare, vista anche la massiccia presenza di aziende nell’intera zona. La strada maestra, resta quella segnata dalla riqualificazione e riconversione dell’ex cartiera, trasformatasi, da punto di ritrovo di senzatetto e sbandati, in centro culturale. Proprio su tale questione, è nuovamente intervento il presidente Caudo: “Dalla chiusura dell’impianto sono molti i segnali di ripresa di un’area che sembrava destinata alla desertificazione. La Salaria – continua Caudo – con i suoi circa 4500 addetti, è un’arteria dall’altissima valenza occupazionale e commerciale spesso, come nel caso dell’Istituto Poligrafico, ad altissimo valore aggiunto. Non solo, è anche il punto della confluenza tra il Tevere e l’Aniene, i due fiumi di Roma, che ne tratteggiano l’enorme potenzialità ambientale. Un’area – conclude il presidente del municipio III – dal grande valore trasversale, troppo perché si possa accettare di disperderlo”. Significativo, in questo senso, lo slogan, scelto da piazza Sempione, “Luci sulla Salaria”: “Intendiamo fare pressione sulla Sindaca Virginia Raggi per proporre una linea di indirizzo per questa zona di cui possa beneficiare l’intera città. Non desideriamo rimanere inerti – ha ribadito Giovanni Caudo – ma intendiamo vigilare sul nostro futuro anche con un gruppo di monitoraggio formalmente costituito in dialogo con Ama”.
Andrea Lepone