SCOSSA AL SETTORE EDILE?
Parliamo della norma regionale varata dalla prima Giunta Zingaretti con lo scopo di dare la scossa all’intero settore edilizio che da 11 anni batte la fiacca, per la verità non solo nel Lazio. Almeno in teoria la rigenerazione urbana ha un paio di scopi decisamente nobili: dare nuova vita agli edifici preesistenti ma abbandonati ed evitare il consumo di suolo, uno dei mali della nostra società. Già in passato abbiamo criticato apertamente questa legge, l’assessore ci rispose piccato con una lettera aperta che pubblicammo per intero.
LA POLITICA DEVE DIRE “SÌ”
Nonostante i due ritocchini, la legge varata dalla Giunta Zingaretti continua a non convincerci, perchè contiene una ulteriore e strana prescizione che ha lasciato sbigottiti molti tecnici del settore edile. Per godere dei suoi benefici è necessario difatti ottenere il via libera della Giunta comunale. L’ok della Giunta comunale deve essere contenuto in una apposita deliberazione che deve riportare tutte le finalità e caratteristiche tecniche del progetto, a cominciare dall’area e/o il fabbricato interessato e dalle relative cartografie. Non basta, quindi, l’ok dell’ufficio tecnico comunale, come succede da sempre nei comuni per ottenere il via libera ad un progetto edilizio. Serve anche l’ok esplicito della politica e dei politici, indipendentemente dalla bontà del progetto.
QUALE AGEVOLAZIONE PER I CITTADINI?
Ma non è tutto: i problemi di questa legge sono anche quelli meramente economici. Quando si parla di rigenerazione urbana bisogna ricordare, difatti, che queste due paroline magiche sono collegate anche ai soldi necessari per sostenere le attività edilizie per il recupero di un edificio. Alcuni incentivi e detrazioni economico-fiscali sono già previsti nelle leggi finanziare del Governo nazionale: ecobonus, sismabonus, etc.. Ma è pur vero che per far partire un progetto di questo tipo è necessario, prima di tutto, un grosso investimento economico. Di recente, per incentivare la rigenerazione urbana alcune regioni hanno pensato all’introduzione di sconti (fino al 60%) sugli oneri di urbanizzazione, che spesso rappresentano un vero e proprio salasso, cosa a cui la Regione Lazio non ha pensato. Ma un’altra ipotesi potrebbe essere anche quella di contrattare mutui a tassi agevolati per i singoli cittadini o interi condomini che vogliano avvalersi della legge sulla rigenerazione urbana. I grossi operatori del settore non hanno bisogno forse di questo genere di aiuto, ma i semplici e spesso poveri cittadini, magari sì. Una legge che non prevede alcun incentivo economico o mutuo agevolato come può pretendere di rilanciare un settore obiettivamente delicato come quello della rigenerazione urbana?