Indagini in corso per capire cosa non ha funzionato con l’avvio del nuovo appalto mense. Il ritorno dalle vacanze natalizie, infatti, ha colto di sorpresa il nuovo servizio di ristorazione scolastica di Roma Capitale. Da quanto si apprende, circa mille studenti sarebbero rimasti senza pasto o avrebbero preferito non mangiare scatenando l’ira di genitori e sindacati che da tempo protestavano per il costo a loro avviso troppo basso dei pasti, per l’incertezza sulle sorti dei lavoratori e per l’appalto aggiudicato in forte ritardo e per soli sei mesi. Lo sciopero dei lavoratori era previsto proprio per il 7 gennaio, giornata di rientro a scuola, ma in seguito ad un accordo avevano deciso di ritirarlo. Nonostante la resa, le cose non sono andate come dovevano e nelle cucine si sono comportati come se i cuochi stessero manifestando, servendo panini in busta al posto di pasti caldi.
LE SEGNALAZIONI RICEVUTE
A raccogliere le segnalazioni di genitori, associazioni e insegnanti ci ha pensato l’associazione Genima (Genitori Nidi e Materne). Secondo quanto raccontano i genitori, a scuola ci sarebbero stati casi di malori e di cibo scadente e i bambini avrebbero trovato anche della muffa nei piatti, motivo per il quale sarebbero rimasti a digiuno. Circa 1000 bambini sarebbero rimasti senza un pasto o con un pasto definito immangiabile. Tra le segnalazioni inoltrate a Genima dai genitori delle scuole dei municipi 3, 8, 9 e 10, commissioni mensa e insegnanti sui disservizi si legge: «Muffa all’interno del panino», «pane maleodorante», «alunno dà di stomaco dopo aver mangiato il panino», «il formaggio del panino sa di aceto», «panini imbustati con pane che si sgretola», «pasto mai arrivato» o «panino riconsegnato dal bambino». È stata chiesta un’interrogazione urgente in alla Giunta e all’Assemblea Capitolina.
INFORMAZIONI CARENTI
I problemi più gravi si sono verificati il 7 e l’8 gennaio, ma restano ancora alcune questioni sospese. «Avevamo chiesto di non procedere con il cambio appalto dopo le festività di Natale – spiega Stefania Lattanzi di Genima – proprio per evitare questi problemi, ma non ci hanno ascoltato. Dal 9 la situazione è più regolare, ma difficile da controllare perché sul sito del Comune di Roma ancora non sono stati pubblicati i menù. Ci facciamo dire dai bambini cosa hanno mangiato, ma non è semplice perché molti sono piccoli e diventa difficile verificare se sono rispettate le diete stabilite dagli esperti i e organizzare la cena in base al pranzo. Inoltre, ci avevano promesso un nuovo bando entro gennaio che avrebbe assorbito le indicazioni sulle nostre criticità riguardo a questo aggiudicato, ma non abbiamo più saputo nulla. Dubitiamo che da settembre possa davvero essere aggiudicata una nuova gara».