E’ iniziata con un atto caritatevole, per un 76enne, una truffa portata avanti per quasi due anni da una cittadina romena conosciuta a Piazza Bologna dove chiedeva l’elemosina. La 33enne, che in quell’occasione era stata rifocillata con una bevanda calda e con qualcosa da mangiare, è riuscita con il tempo ad avvicinarsi sempre più all’anziano signore facendo leva sul suo spirito caritatevole e ha iniziato a chiedergli grosse somme di denaro.
Una prima volta il denaro le serviva per pagare l’affitto di una stanza, in un altro caso per pagare un avvocato, necessario per risolvere dei problemi giudiziari, altre volte ancora serviva per versare una caparra necessaria ad affittare un nuovo appartamento. Richieste continue e costanti in aggiunta a regali che l’uomo sistematicamente le faceva.
La truffa è andata avanti per diverso tempo, 30.000 euro l’ammontare dei soldi che gli investigatori stimano che l’anziano signore abbia perso.
L’ultima richiesta tuttavia è stata fatale per la donna. L’impiegata della banca, alla quale l’anziano si era rivolto per prelevare l’ennesima somma di denaro, necessario questa volta per sbloccare una polizza assicurativa emessa a suo favore pari a 30.000 euro, si è insospettita e ha chiamato la Polizia di Stato.
Gli agenti del commissariato Sant’Ippolito hanno così hanno organizzato un incontro esca, organizzato a Piazza Istria, fra l’uomo e la sua aguzzina. Consegnata la busta con 5.490 euro in contanti nelle mani della donna, costantemente monitorata dai poliziotti nel corso dell’operazione, questa è stata fermata e denunciata per il reato di truffa