Assessore Calabrese, parto da uno spunto con lei: Roma è seconda solo a Mumbai per il numero di ciclomotori rispetto ai residenti e questo significa che a fronte dell’abbandono della macchina invece che “tentare la sorte” con i mezzi pubblici i romani scelgono il motorino, che diciamolo, è un po’ senza regole in questa città, perché secondo lei?
“Abbiamo salvato Atac dal baratro, un’azienda che era stata spolpata da chi ci ha preceduto. Noi abbiamo cambiato rotta investendo ingenti risorse. Sul trasporto pubblico negli ultimi tre anni abbiamo puntato molto per rendere più efficiente il servizio, sia delle linee metropolitane che quello di superficie. Incentivare il trasporto pubblico è una nostra priorità. A fine agosto in assemblea capitolina abbiamo approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile, una programmazione a medio e lungo termine (lo scenario di piano prevede un’attuazione a 10 anni) che punta a progetti mirati a promuovere il trasporto pubblico, oltre alla mobilità pedonale e ciclabile”.
Situazione Atac: circa 200 bus acquistati nell’estate e una fornitura programmata nei prossimi anni per un totale di 600 autobus. È sicuramente un passo avanti, ma 2mila bus a disposizione per una città di 3milioni di abitanti sono ancora pochi, considerando che molti di questi sono vecchi. Che altri progetti a breve termine ci sono per dare una svolta alla mobilità della capitale?
“Il parco bus che abbiamo ereditato aveva una media di 14 anni di età. In poco tempo siamo riusciti a investire sul rinnovo della flotta: per il triennio 2019-2021 sono stati stanziati 167 milioni di euro ed entro il 2021 avremo 700 autobus nuovi a disposizione della città. Per i trasporti, inoltre, nei prossimi tre anni, saranno assegnati oltre 690 milioni di euro. Mi sembra un bel cambio di rotta rispetto a chi ci ha preceduto”.
Stazioni metro chiuse per mesi, disagi, ritardi, la linea metropolitana di Roma non sta passando un bel momento. Cosa succede e come state intervenendo?
“Abbiamo revocato il contratto con l’azienda che aveva in carico la manutenzione delle scale mobili in seguito ai fatti di Repubblica e Barberini. Siamo intervenuti subito affidando i lavori alle migliori aziende del settore per garantire la sicurezza degli utenti. Abbiamo investito risorse per la manutenzione delle linee: sulla metro A abbiamo appena completato lavori di sostituzione dei deviatoi, mentre è in corso la revisione delle scale mobili. Sono lavori che in alcuni casi comportano la chiusura delle stazioni, come Baldo degli Ubaldi, ma il risultato è dare alla città un servizio migliore. In giunta inoltre abbiamo appena approvato una delibera importante per la manutenzione straordinaria della flotta treni delle linee A e B”.
Un’altra domanda che si fanno molti romani è cosa succede ora con la Metro C dopo la richiesta di liquidazione di Roma Metropolitane?
“La metro C va avanti. Ora l’obiettivo è riportare al tavolo Ministero e Regione. Su Roma Metropolitane abbiamo scelto una strada precisa inequivocabile: mettere in sicurezza i conti attraverso lo strumento della liquidazione controllata, anche per garantire il proseguimento delle opere infrastrutturali, previste nel Piano urbano della mobilità sostenibile. I lavori sulla metro C quindi stanno proseguendo come da cronoprogramma. Solo per fare un esempio, sono iniziati a settembre quelli sull’interconnessione Colosseo-Fori Imperiali. Sottolineo che sulle aziende partecipate Roma Capitale ha attuato un cambio di tendenza rispetto al passato con segnali precisi. Basti pensare al concordato di Atac. Anche qui c’era molto scetticismo all’inizio. C’era chi non ci credeva. Ora grazie ai risultati ottenuti finora sui conti, c’è chi deve ricredersi. In tre anni non abbiamo aggiunto un centesimo al debito monstre di 1,3 miliardi di euro”.
Car sharing o scooter sharing, lei ci crede? Quello privato sembra andar bene, un po’ meno quello comunale che è stato rinnovato fino al 31 dicembre, poi che farete?
“I servizi di sharing in generale stanno andando molto bene nella nostra città e siamo convinti che rappresentino una valida soluzione al mezzo privato. Sul car sharing comunale stiamo lavorando per rimodulare il servizio, in favore delle classi meno abbienti. Il pubblico serve a garantire accessibilità a tutti”.
Per quanto riguarda il nuovo Piano Urbano della Mobilità sostenibile, siamo ancora alle osservazioni ma su cosa punterà?
“Il mandato della cittadinanza è per realizzare il Pums nel più breve tempo possibile. Roma sconta un gap infrastrutturale di decenni. Ora porteremo sul tavolo degli enti preposti l’urgenza di finanziamenti e risorse adatte allo scopo. I progetti previsti dal Pums vanno da nuovi collegamenti tranviari, al prolungamento della metro, alla realizzazione di una rete integrata della ciclabilità fino alle isole ambientali. È un piano che copre tutti i sistemi di trasporto pubblico e privato nella Capitale”.
State puntando molto su alcuni progetti di sicurezza stradale, di che si tratta e come influiranno sulla qualità della vita dei cittadini?
“La sicurezza stradale è una delle priorità del mio programma come assessore. Oltre ai progetti in corso sugli incroci più pericolosi, ci saranno novità che riguardano interventi in tutti i Municipi per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali con priorità rispetto alle scuole. Inoltre stiamo collaborando attivamente con la polizia locale di Roma Capitale per garantire un controllo capillare delle strade. È nostra intenzione non fare sconti a nessuno: chi non rispetta le regole basilari del codice della strada va punito. Anche su questo sto per lanciare delle importanti novità”. Ci dica un altro sogno nel cassetto per questo anno e mezzo di mandato “È nostro compito lasciare questa città migliore di come l’abbiamo trovata. Abbiamo rimesso a posto i conti. Ripristinato la legalità nei procedimenti amministrativi. Riavviato e già portato a compimento alcuni progetti ventennali. È mio dovere concludere i progetti avviati dalla nostra consiliatura ed è mio obiettivo lasciare in eredità un’attuazione del piano, il nostro Pums, non modificabile così come troppo spesso è successo in passato”.
Luca Rossi