L’inizio della crisi
Dell’ospedale romano – situato nel XIV Municipio, sulla Pineta Sacchetti – risale al 2015, quando, in seguito alla fallimentare gestione, venne rilevato dalla Fondazione Policlinico Gemelli attraverso l’affitto di ramo di azienda fino al 31 ottobre 2019, garantendo così la continuità dei 750 posti di lavoro e delle attività sanitarie, fiore all’occhiello della sanità romana. Nel 2018 la Fondazione Gemelli ha presentato anche un’offerta per l’acquisto della clinica, che venne rifiutata dalla curatela fallimentare in quanto avvenuta mediante trattativa diretta e non in sede d’asta fallimentare. Nel 2019 due aste sono andate deserte a causa degli alti costi richiesti in quanto venne offerta, insieme al ramo d’azienda, anche la sede della clinica, all’interno dello stesso comprensorio del Gemelli, valutata 50 milioni di euro, prezzo ritenuto insostenibile dalla Fondazione del Policlinico, pronta invece a versare i 10,5 milioni richiesti per la casa di cura.
L’intervento della Regione Lazio
Fino alla fine dell’anno la chiusura era stata già sventata grazie all’intervento della Regione Lazio che aveva prescritto alla Fondazione Policlinico Gemelli il proseguimento dell’attività sanitaria presso il Presidio Columbus per ragioni di tutela della salute, fino al 31 dicembre 2019. Dopo la convocazione da parte del Prefetto della Fondazione Gemelli, dei curatori fallimentari della Columbus e dell’assessore regionale alla Sanità D’Amato, “il Giudice ha decretato che il ramo d’azienda sarà gestito dalla Fondazione Policlinico Gemelli fino al 30 giugno, come da quest’ultima proposto.”, si legge in un comunicato congiunto dei sindacati Cgil Cisl e Uil FP rivolto ai dipendenti della Columbus, dopo il tavolo in prefettura del 4 novembre. “Non vi è mai stata interruzione dell’attività assistenziale da parte del complesso integrato Columbus-Policlinico Gemelli – dichiara in una nota l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato – Ciò è stato confermato anche nella recente riunione in Prefettura con i curatori fallimentari e la Fondazione Policlinico Gemelli che pertanto prosegue senza interruzione nell’attività assistenziale e sanitaria”.
La procedura fallimentare
Nel frattempo prosegue la procedura fallimentare attraverso le aste pubbliche, ed i sindacati – che deplorano come la decisione del salvataggio sia giunta in extremis – continueranno a sensibilizzare la Fondazione Gemelli per una soluzione in via definitiva dell’annosa questione che porti all’acquisizione dell’ex clinica.
Laura Candeloro