Il consigliere regionale Daniele Giannini ha presentato un’interrogazione regionale in merito alla tratta ferroviaria Roma-Nettuno. Secondo quanto si legge nel documento, la tratta che parte da Roma Termini e arriva a Nettuno toccando le stazioni di Torricola, Pomezia, Campoleone, Aprilia, Campo di Carne, Padiglione, Lido di Lavinio, Villa Claudia, Marechiaro, Anzio Colonia, Anzio e Nettuno «è quotidianamente presa d’assalto da borseggiatori provenienti dal campo nomadi di Castel Romano. I passeggeri, in particolare le persone anziane, vivono nel terrore di subire aggressioni e scippi da bande che salgono a bordo del mezzo senza titoli di viaggio e reiteirano, in clima di impunità generale, borseggi, scippi e furti non prima di stordire le vittime con l’ausilio di bombolette spray. La superbia dei malviventi sui vagoni, sprovvisti peraltro degli impianti di videosorveglianza, rende inefficace la presenza delle poche unità della Polizia Ferroviaria e impotente il personale di Trenitalia». A detta del consigliere, le amministrazioni locali sembrano ignorare la questione. «Sebbene la sicurezza sia competenza esclusiva dello Stato – commenta Giannini – sul sito istituzionale della Regione si legge che il programma di Governo della Regione Lazio dà grande rilievo alla sicurezza dei cittadini nella convinzione che la garanzia della legalità sia un bene e un diritto fondamentale per tutti». Per questo il consigliere interroga il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore con delega alla mobilità Mauro Alessandri per sapere quali provvedimenti intendano adottare per contrastare la criminalità a bordo della linea ferroviaria Roma-Nettuno.
11/11/2019