PROCURA: UN SOLO PROCESSO
Tredici gli imputati con accuse che vanno dalla corruzione alle false fatturazioni. L’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, delegato dalla sindaca alla pratica “stadio” e considerato dall’accusa il “facilitatore” del progetto, a breve sederà sul banco degli imputati assieme al costruttore Luca Parnasi, all’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio Adriano Palozzi (Forza Italia) e altri politici e manager considerati coinvolti nelle manovre per oliare l’iter del progetto. “Ritenuta l’opportunità della trattazione congiunta dei due procedimenti si rinvia entrambi al 2 dicembre”, ha chiuso le rispettive udienze il presidente della Corte, Paola Roja.
ALLA SBARRA I “PARNASI BOYS”
Così si ritroveranno tutti nella stessa aula i politici e i funzionari pubblici che Parnasi avrebbe avvicinato allo scopo di evitare intoppi al progetto. Tra gli altri il consigliere regionale Michele Civita (Pd), il consigliere comunale Davide Bordoni (Forza Italia), l’assessore allo Sport del X Municipio Giampaolo Gola (M5S), il funzionario del dipartimento Urbanistica Daniele Leoni, l’ex capo di Gabinetto al Mibact Claudio Santini e il soprintendente ai Beni culturali di Roma Francesco Prosperetti.
TREMA L’EX AD DI ACEA, LANZALONE
Per la procura il costruttore romano avrebbe corrotto in particolare l’avvocato genovese Luca Lanzalone, inviato a Roma dai vertici del Movimento 5 Stelle per sbloccare la “querelle” sullo stadio. Lanzalone, però, aveva deciso di evitare l’udienza preliminare optando per giudizio immediato ma il suo processo già avviato verrà appunto riunito. Prima nella veste di “amministratore di fatto” del Campidoglio e poi in quella di presidente di Acea, Lanzalone avrebbe fornito a Parnasi “informazioni sullo stato delle pratiche amministrative in corso, partecipando in prima persona alla delibera di conferma della dichiarazione di pubblico interesse e all’intero iter procedurale” relativo all’impianto sportivo giallorosso, “interessandosi dell’acquisizione di un immobile presso il Business Park dello stadio dove trasferire la sede di Acea”.
IN AULA PALOZZI E PROSPERETTI
In cambio Parnasi avrebbe affidato o promesso di affidare “lucrosi incarichi in favore dello studio legale Lanzalone & Partners e dei suoi soci”. Segue lo stesso “destino” giudiziario di Lanzalone l’ex commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini, Fabio Serini, da cui avrebbe ricevuto “importanti incarichi” in favore del suo studio legale. In aula erano presenti solo gli imputati Palozzi e Prosperetti.
IN CAMPO ANCHE IL MIBACT
Intanto il Ministero dei Beni culturali e l’Assoconsum hanno chiesto la costituzione di parte civile, già formalizzate da Roma Capitale, Regione, Codacons e Cittadinanza Attiva. “Si è asservito la funzione per interessi privati”, ha motivato Wally Ferrante legale del Ministero, “Non semplici bustarelle ma attività più raffinate”.
SOLDI A ESPONENTI M5S, LEGA E PD?
La Procura intanto per un altro rivolo dell’inchiesta ha chiesto l’archiviazione di venti indagati. Mentre è ancora al vaglio la posizione dell’ex presidente del Consiglio Comunale Marcello De Vito (5S). Per Parnasi, invece, è stata delineata una nuova indagine e relativa accusa per finanziamenti illeciti. Soldi che sarebbero stati girati all’associazione Più Voci (250 mila euro), vicina alla Lega, e alla fondazione Eyu (150 mila euro), legata al Pd, mettendo nei guai i rispettivi tesorieri, Giulio Centemero e Francesco Bonifazi.