UN SUCCESSO ANCHE IL SECONDO APPUNTAMENTO
È trascorso un anno dal primo appuntamento ed il bilancio è nettamente positivo, condito da promesse mantenute: nessun ufficio postale è stato chiuso, già 600 sportelli Atm installati nei comuni senza ufficio postale, servizio tesoreria attivato per tutti i richiedenti. “Poste Italiane – ha detto l’amministratore delegato Matteo Del Fante – ha realizzato gli impegni assunti nel 2018 con i piccoli Comuni. Siamo consapevoli dell’importanza strategica della presenza capillare delle Poste e della nostra capacità di collegare i territori alle istituzioni e ai servizi erogati centralmente: la nostra azienda accorcia le distanze, agevola le relazioni, direi che è una sorta di intermediario tra le diverse aree del Paese”. Sono già 14mila gli interventi del piano realizzati.
POS GRATUITI IN VISTA
Il prossimo passo sarà la concessione in comodato d’uso gratuito dei Pos, ovvero i dispositivi di pagamento elettronico. Prospetti che fanno il paio con i dati finanziari che ruotano attorno all’attività della Spa partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e dal Ministero dell’Economia e Finanze. Si parla di un impatto di 11,9 miliardi di euro sul Pil, di 7,5 miliardi sul reddito da lavoro, a cui si aggiungono 1,7 miliardi di contributi alla pubblica amministrazione. “Questa non è più la stagione dei tagli lineari, che così tanto hanno penalizzato i territori, soprattutto i piccoli centri – ha scandito il premier Conte – e l’impegno di Poste è strategico in questo senso. Gli uffici postali sono un presidio di coesione sociale”. Dunque l’impegno di Poste per le piccole realtà italiane continua, anche perché – per usare le parole del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – “i piccoli Comuni sono l’Italia: senza di essi l’Italia non sarebbe se stessa”.