La campagna ha per protagonista Frank, un personaggio a fumetti ideato da due studentesse della NABA, vincitrici del concorso “Socially Correct”, promosso dall’associazione Paolo Ettorre con la collaborazione di Saatchi & Saatchi.
La campagna #buonamovida è partita il 10 marzo sui social istituzionali di Roma Capitale e tramite affissioni.
L’obiettivo della campagna “Frank, l’amic* che ti rovina la serata” è responsabilizzare chi ha alzato il gomito e trasmettere il messaggio di una movida “sana”, basata sul concetto di divertimento con consapevolezza.
La campagna #buonamovida vuole veicolare consigli su come gestire i Frank, ovvero gli amici che bevendo troppo rovinano la serata. Ecco dunque consigli su cosa fare se Frank ha esagerato con l’alcol:
- farlo sedere,
- dargli da bere acqua,
- stargli vicino,
- non permettergli di mettersi alla guida.
#Buonamovida a Roma con il “Drunk Friend Rescue Kit”
A rafforzare la campagna informativa #buonamovida è la distribuzione in alcuni locali di Roma del “Drunk Friend Rescue Kit”.
Il “Drunk Friend Rescue Kit” è un kit d’emergenza post-sbornia per aiutare l’amico o l’amica che ha esagerato troppo con il bere. È composto da una sacca di tessuto, che contiene:
- un sacchetto per vomitare,
- un pacchetto di fazzoletti,
- un braccialetto e una penna per scrivere informazioni utili come numeri di emergenza,
- una maglietta speciale.
Il kit è del tutto gratuito e da usare all’occorrenza.
Il kit verrà distribuito in 26 bar e locali situati in diversi quartieri della città: Ciao, Enoteca il Piccolo, Mashroom, Stadlin, Latta, Ritmo, Slargo, Angolo Trieste, Blind Pig, Grandma, Coppi, Bar Volo, Fischio, Prato, Chioschetto di Ponte Milvio, Rino, Svago, Mostro, Vinificio, Alcazar, Biffi, Bauhaus, Tre De Tutto, L’ombralonga, Rebel’s Brewery, Salotto Stadlin.
I titolari di bar o locali frequentato da un target giovanile (18-25 anni) possono candidarsi per avere dei kit da distribuire scrivendo a questo indirizzo email per avere informazioni: [email protected]
L’utilizzo del kit
La campagna #buonamovida ha coinvolto anche Zero, media partner di Roma Capitale, che ha curato la distribuzione dei kit con specifiche attività di promozione e ha sostenuto la comunicazione social.
Proprio sul sito di Zero si trovano le istruzioni per l’utilizzo del kit, contenuto in una tote bag facilmente riconoscibile:
“Partiamo nell’esplorazione: se siete giù al punto in cui la nausea diventa ingestibile ecco subito un comodo sacchetto per vomitare, così da non sporcare le scarpe nuove dell’amico che vi sta aiutando. Insieme al sacchetto, un pacchetto di fazzoletti, così se qualche schizzo ha comunque raggiunto il Santo Soccorritore, quanto meno potete pulirvi a vicenda.
Se lo stato confusionale è tale da iniziare a invertire le lettere del vostro nome, non preoccupatevi: nel kit c’è un braccialetto sul quale i vostri amici possono scrivere tutte le vostre informazioni utili come nome e numero di telefono d’emergenza, grazie alla penna integrata nel kit. E se il braccialetto dovesse passare inosservato, allora ecco una maglietta speciale. Sul retro c’è scritto “se ho questa addosso sono ubriac*” così da non lasciare spazio al dubbio, sotto c’è spazio per il vero nome del Frank di turno, da scrivere con la stessa penna usata per il braccialetto.
Ovviamente scherziamo, perché Frank vuole essere un modo simpatico di ricordare a tutti l’importanza dell’autocontrollo e della moderazione. Quindi, kit o non kit, ricordati di bere responsabilmente!”

“Drunk Friend Rescue Kit” a Roma: qualcuno l’ha definita un’iniziativa strampalata
Non sono mancate le critiche all’iniziative di Roma Capitale del “Drunk Friend Rescue Kit”.
Particolarmente critico il consigliere del Comune di Roma Stefano Erbaggi di Fratelli d’Italia cha ha parlato in una nota di una “iniziativa tanto originale quanto strampalata”:
“Come si affronta la movida? Non certo con controlli su sicurezza, uso di alcol e altro. Ma con un kit del post sbornia. Insomma, il Sindaco Gualtieri risolve la questione invitando i giovani a… rimettere nei sacchetti!”
Secondo Erbaggi, sarebbero dovute essere altre le iniziative per responsabilizzare i giovani:
“Un taxi solidale? Una campagna di prevenzione sui danni dell’alcol? Iniziative positive per i nostri ragazzi? Niente di tutto ciò. Gualtieri ‘risolve’ la movida con un kit in cui ciascun giovane della nostra città trova un sacchetto nel quale rimettere, dei fazzoletti, una maglietta nuova, un braccialetto in cui riportare un numero di emergenza da contattare per ogni evenienza, un vademecum sull’ubriacatura perfetta.”
Continua caustico Erbaggi :
“Ogni giorno, quando pensiamo di averle viste tutte, il Sindaco ci stupisce con nuovi e mirabolanti avventure. Non è chiaro come questo ‘metodo’ – se così si può chiamare – di affrontare la movida, possa essere utile alla cittadinanza o per combattere il consumo eccessivo di alcol. Nel dubbio, intanto, ringraziamo il Sindaco per averci nuovamente propinato una iniziativa tanto originale quanto strampalata”.
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