Dopo l’eccezionale esposizione lo scorso mese di maggio del celebre dipinto di Dalì “Cristo di San Giovanni della Croce” nella Chiesa di San Marcello al Corso, si apre adesso a Roma un’importante mostra al Museo Storico della Fanteria.
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La mostra “Salvador Dalì, tra arte e mito”
Il ritorno dell’arte di Dalì a Roma è rappresentato dalla mostra “Salvador Dalì, tra arte e mito” al Museo Storico della Fanteria in Piazza di S. Croce in Gerusalemme 9. La mostra si terrà da sabato 25 gennaio a domenica 27 luglio.
L’evento, frutto della collaborazione tra Roma Capitale e l’Oficina Cultural de la Embajada de España, nasce dalla volontà di celebrare il centenario del Surrealismo, movimento artistico di avanguardia che vide tra i principali protagonisti del suo corso proprio il celebre pittore spagnolo.
L’esposizione, divisa per sezioni tematiche, vedrà al suo interno ben ottanta opere dell’artista appartenenti a varie collezioni artistiche private provenienti dall’Italia e dalla Francia.
Dipinti, disegni, sculture, ceramiche, incisioni, litografie, documenti e fotografie immergeranno il pubblico in un viaggio alla scoperta di uno degli artisti più influenti del panorama artistico globale.
Come ha messo in rilievo Salvatore Lacagnina, Responsabile dell’organizzatore Navigare, “questa mostra rappresenta, in un periodo così intenso di attività legate al Giubileo 2025, un’occasione unica per immergersi nel genio creativo di Dalí e nel contesto artistico e culturale del surrealismo, offrendo una prospettiva completa e affascinante su uno dei movimenti più influenti del secolo scorso, fornendo anche un’interessante testimonianza storica del sentire di quei tempi”.
Una mostra che celebra l’intero panorama surrealista europeo
A completare il percorso espositivo della mostra ci saranno anche le opere di autori come René Magritte, Max Ernst, André Masson, Man Ray, Leonor Fini, Giorgio De Chirico, che hanno condiviso con Dalì l’idea di un’arte dal carattere onirico all’interno della corrente surrealista novecentesca.
Saranno rappresentati anche scrittori surrealisti come André Breton, Jean Cocteau, Louis Aragon.
A testimonianza del rapporto tra pittura e letteratura inoltre, tra le opere in esposizione si troveranno anche molte litografie legate ai lavori di García Lorca e alla Divina Commedia.

Faranno parte della mostra inoltre anche spezzoni di film del regista Luis Buñuel, con cui Dalì strinse un sodalizio artistico che ha fatto la storia del cinema. Dalla collaborazione di questi due maestri del surrealismo sono nati Un chien andalou (Un cane andaluso, 1929) e L’âge d’or (L’età dell’oro, 1930).
Per i lavori esposti, la mostra di Roma su Salvador Dalì assume una straordinaria rilevanza a livello internazionale. Celebrerà infatti non solo Dalí, ma anche l’intero panorama surrealista europeo.
Dalì e Roma
Il taglio della mostra mira anche a mettere in risalto il rapporto dell’artista con Roma, città in cui soggiornò diverse volte.
Il primo soggiorno fu nel 1938, poi nel 1948, quando disegnò scene e costumi per il teatro Eliseo, per arrivare al soggiorno più lungo, quello del 1954, quando Dalì trascorse un lungo periodo ospite della contessa Mimì Pecci-Blunt. In questo periodo si diede alla moda e alla profumeria con Elsa Schiapparelli.
Per ulteriori informazioni consultare il la pagina ufficiale della mostra.
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