Il nuovo cartellone prevede quarantotto spettacoli, undici produzioni, dieci coproduzioni e ventisette ospitalità. Le proposte artistiche arrichiranno la nuova stagione con una vasta gamma di novità.
Sotto il claim “Più di un teatro”, si evidenzia la varietà di eventi che si svolgeranno nei tre principali spazi teatrali della città.
La prima stagione è diretta da Luca De Fusco, affiancato da un nuovo Consiglio di amministrazione che include il presidente Francesco Siciliano e il vicepresidente Danilo del Gaizo.
Un cartellone ricco di novità
L’offerta della nuova stagione si articolerà su due principali filoni tematici: il primo, dedicato all’autore contemporaneo Annibale Ruccello e l’altro focalizzato sulla cultura ebraica e sull’antisemitismo.
“Questi temi sono fondamentali per stimolare riflessioni attuali,” ha affermato De Fusco. Al Teatro Argentina verranno presentati tre titoli per ciascun filone narrativo.
Tra i registi dei film proiettati, troveremo artisti come Maccarinelli e Gleijeses.
Al Teatro India, si darà spazio a nuove drammaturgie e a riletture di classici, spaziando da “Morte a Venezia” di Thomas Mann a “Le tre sorelle” di Čechov. Tra i nomi coinvolti nelle regie ci saranno anche Liv Ferracchiati e Luca Marinelli.
Iniziative per i più fragili
Tra le novità più importanti della stagione c’è anche la distribuzione di 200 biglietti gratuiti per gli anziani. Un’iniziativa nata in collaborazione con l’Assemblea capitolina, che desidera facilitare l’accesso alla cultura alle fasce più vulnerabili della popolazione.
“La cultura deve essere inclusiva e accessibile a tutti,” ha commentato Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea, sottolineando l’importanza di coinvolgere i Centri anziani di Roma.
Proteste in corso
Tuttavia, la presentazione del nuovo cartellone non si è svolta senza qualche difficoltà. Il 29 maggio, il Teatro Argentina è stato teatro di proteste da parte dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.
“Vogliamo tutt’altro,” hanno scritto i manifestanti su uno striscione rosso. I lavoratori hanno voluto denunciare il clima lavorativo tossico, corrotto e sessista.
“Il 43% dei lavoratori del Teatro di Roma è precario e senza tutele”. I manifestanti hanno richiamato l’attenzione su una situazione che definiscono “vergognosa” per un ente finanziato con il denaro pubblico.
Un futuro incerto
Le critiche sulla nuova stagione non si sono fatte attendere. Gli attivisti hanno accusato la direzione di mancare di innovazione e di sperimentazione.
“Non c’è spazio per nuove idee, né per un reale rinnovamento generazionale,” e hanno chiesto al sindaco di Roma di confrontarsi con loro per discutere sul futuro del teatro pubblico.
“Quale visione ha per Roma? Questa è la direzione che vuole intraprendere?” hanno chiesto, sottolineando la necessità di un immediato cambiamento.
Conclusioni
Con le recenti polemiche, sarà compito del Teatro di Roma affrontare le preoccupazioni sollevate dai lavoratori e le sfide evolutive delle performance stesse.
La stagione 2024/2025 si preannuncia un momento cruciale, non solo per la programmazione artistica, ma anche per il futuro stesso del teatro pubblico.
Per questo motivo le prossime scelte del Teatro di Roma potrebbero avere un impatto significativo su tutto il panorama artistico della città.
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