Il magazzino con la merce fantasma
L’attività investigativa, basata su un approfondito monitoraggio e controllo della circolazione dei prodotti alcolici, è stata supportata dalle banche dati dell’Agenzia.
L’operatore oggetto di verifica agiva in regime di deposito fiscale, con accisa e Iva sospese, immagazzinando birra, vini spumanti, vini tranquilli, bevande spiritose e prodotti intermedi.
Durante un accesso alla presunta sede fisica del deposito, i funzionari hanno scoperto che il luogo era stato smantellato e reso non operativo da diversi mesi. Nel frattempo, informaticamente, l’operatore continuava ad accettare in modo fittizio e certificare l’introduzione di una considerevole quantità di merce nel deposito. Cioò avveniva mediante “e-ad” (documento elettronico di trasporto e movimentazione del prodotto soggetto a sospensione di imposta). Tuttavia, fisicamente, nel luogo dell’accesso non sono state rinvenute giacenze effettive.
La merce, accompagnata da “e-ad” emessi in modo fraudolento, risultava quindi elusa dall’accertamento e dal pagamento dell’accisa ai sensi dell’art. 43 del T.U.A. per un totale di 2.250.000 euro, cui si aggiungono multe per un importo di 22.500.000 euro.
L’autorità giudiziaria è stata informata dei fatti, attribuibili a un sodalizio criminale composto da sei persone che, con vari ruoli, hanno contribuito alla frode.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli conta nel Lazio 7 diversi uffici oltre alla Direzione Territoriale di via dei Quattro cantoni a Roma.
I sette uffici fanno capo alle zone di Civitavecchia, Frosinone, Gaeta, Viterbo oltre ai 2 uffici di Roma 1, in cui è compreso anche il litorale di Anzio, e Roma 2 che copre l’area aeroportuale di Fiumicino.
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