Nel nosocomio romano nei giorni scorsi è stato eseguito con successo il primo impianto in Italia di OncoSil™, un dispositivo a microparticelle marcate con Fosforo-32 con lo scopo di ridurre il volume di un tumore del pancreas localmente avanzato non operabile.
Eseguito l’11 maggio per via endoscopica su un paziente di 65 anni, l’intervento utilizza una procedura di brachiterapia, una tecnica di radioterapia in cui una sorgente di radiazioni è collocata direttamente all’interno del corpo del paziente.
Si tratta di un importante passo che pone il San Camillo Forlanini in primo piano a livello europeo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica per la cura del carcinoma pancreatico.
L’intervento è il risultato di un anno di lavoro di un team multidisciplinare che ha coinvolto le unità di Medicina Nucleare, Gastroenterologia, Oncologia, Chirurgia dei Trapianti e Chirurgia Generale e Fisica Sanitaria del San Camillo-Forlanini.
Come funziona il dispositivo per brachiterapia OncoSil™
Il dispositivo per brachiterapia OncoSil™ rappresenta una innovazione nell’ambito del trattamento del tumore del pancreas poiché consente il posizionamento mirato e permanente per via endoscopica intra-tumorale di un “contenitore” di microparticelle di Fosforo-32, un radioisotopo capace di emettere particelle altamente curative nel breve raggio in cui viene depositato.
Il trattamento è minimamente invasivo, ed è indirizzato ai casi di carcinoma pancreatico localmente avanzato, ritenuti alla diagnosi inoperabili, per ricondurli alla possibilità di un intervento chirurgico radicale.
Il primo trial di utilizzo del dispositivo terapeutico OncoSil™ a livello mondiale risale al 2017 e ha dimostrato che il 33% dei pazienti trattati sono tornati ad essere operabili, la resezione chirurgica del tumore è stata eseguita in 1 paziente su 4 coinvolti nello studio, il rischio di morte in questi pazienti si è ridotto del 20%.
Il caso clinico
Il dottor Guido Ventroni, direttore UOC Medicina Nucleare e responsabile clinico per l’azienda San Camillo-Forlanini del trial internazionale, ha spiegato che il caso presentava notevoli difficoltà, tali da renderlo candidabile ad un utilizzo a scopo formativo e rafforzare le esperienze sui prossimi impianti in altri Centri Europei.
Il paziente ha reagito benissimo all’intervento, ha confermato il dottor Ventroni, tanto da rendere possibile la sua dimissione già il giorno successivo. La prima visita di controllo ha confermato il successo dell’impianto senza alcun effetto avverso e l’ottima reazione del paziente.
L’oncologo che ha individuato il paziente candidabile al trattamento riprenderà in carico l’uomo 65enne per le
successive rivalutazioni diagnostiche e per un successivo eventuale approccio chirurgico.
Il tumore del pancreas
Il carcinoma del pancreas è il quarto per incidenza ed è l’unico che non ha mostrato nel tempo una riduzione nei tassi di mortalità tanto negli uomini, quanto nelle donne. In Italia nel 2020 sono state stimate circa 14300 nuove diagnosi e 12400 vittime. Nella maggior parte dei casi ha evoluzione asintomatica e si presenta alla diagnosi in fase già avanzata: per questo ogni passo della ricerca e dell’innovazione tecnologica è quindi fondamentale per il contrasto e la cura di questo tumore.
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