È di questi giorni “ l’ imbarazzante” notizia della emissione da Parte del Presidente del Tribunale di Roma, del Decreto 12 agosto 2022, n.14574, con il quale si stabilisce che i processi penali di competenza collegiale che provengono da una udienza preliminare ( quelli più gravi come i delitti di criminalità organizzata , contro la Pubblica amministrazione, di violenza sessuale) saranno posticipati di sei mesi a partire da ottobre 2022.
La situazione è dunque drammatica e la decisone è stata presa nel tentativo di ovviare alla ormai cronica carenza di organico degli uffici giudiziari romani, che riguarda sia i giudici ordinari, che i giudici onorari ed il personale amministrativo di cancelleria.
In questo specifico caso su 32 collegi penali solo 18 sono coperti da tutti i componenti. Infatti su 373 magistrati ordinari previsti in pianta organica sono in servizio soltanto 322 di cui 5 prossimi alla quiescenza e 11 al trasferimento e su circa 197 unità di giudici onorari di tribunale ne sono presenti 99.
L’accorato appello di tutti gli organi rappresentativi dell’avvocatura e del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma Antonino Galletti è che la politica si faccia carico di tali carenze e provveda con adeguate riforme strutturali. Allo stesso tempo il Presidente della Camera Penale di Roma Vincenzo Comi ha dichiarato che non si può ratificare l’irragionevole durata del processo attraverso un decreto. Ricordiamo di contro, che il nostro Paese si è impegnato con la Commissione Europea a ridurre la durata media del processi penali del 25% entro il 2026.

Su questo tema e sulle soluzioni proposte abbiamo ascoltato Rita Iorio, membro della Direzione Nazionale di Azione coordinatore Gruppi Giustizia candidata di Azione al Senato – Terzo Polo- a Roma collegio uninominale 04 (in pratica quello che copre 7°, 8°, 9° e 10° Municipio oltre Ciampino e Fiumicino)
“In Azione – dice Rita Iorio – abbiamo contribuito sostanzialmente ai lavori parlamentari con i nostri documenti ed emendamenti sui disegni di legge delega di riforma del processo penale e civile cosiddetti dapprima Bonafede e poi Cartabia.
Le nostre proposte per ovviare alle carenze di organico cercano di fornire soluzioni di sistema e prevedono tra l’altro: la revisione delle regole di accesso alla magistratura ordinaria, di richiamare in servizio i magistrati ordinari oggi fuori ruolo presso i vari Ministeri, di razionalizzare ruolo , funzioni e riconoscimento economico della magistratura onoraria, anche migliorando le funzioni dell’Ufficio del Processo, di coprire le carenze di organico del personale amministrativo con figure professionali con competenze informatiche affinché si possano informatizzare i dati, mettendo in collegamento tra loro le varie cancellerie e al contempo riqualificando il personale esistente, la cui età media è di 55 anni, dotandolo di competenze informatiche e di computer funzionanti.
Altra nostra proposta è quella di una piattaforma unica per il processo telematico (oggi ne sono attive oltre 10) con attribuzione delle dotazioni economiche ad un unico Ministero. Tutto ciò per poter utilizzare al meglio i fondi che il PNRR mette a disposizione (dei 191,5 miliardi stanziati per l’Italia, 2,827 sono destinati alla Giustizia) e non si perda la sfida di un vero risanamento della “grande malata del nostro Paese” la Giustizia.
I lavori parlamentari che hanno portato alla approvazione dei disegni di legge di riforma del processo civile e penale cosiddetti Cartabia, hanno visto l’approvazione di alcuni nostri emendamenti e proposte, tra questi, con l’impegno dell’on Enrico Costa: l’introduzione del fascicolo delle performance del magistrato, la legge sulla presunzione di innocenza del 14 dicembre 2021, il decreto sui tabulati telefonici del 29 settembre 2021 per il quale sarà il giudice ad autorizzare il PM ad acquisire tali tabulati, il decreto Ministeriale per il rimborso delle spese per gli assolti di gennaio 2021. In materia civile tutti i nostri emendamenti approvati hanno avuto l’obiettivo di rendere più celere la definizione dei relativi procedimenti. 100 sono stati gli emendamenti e sub emendamenti presentati in materia di diritto e procedura penale; 166 quelli in materia di ordinamento giudiziario /CSM; 29 in materia di diritto e procedura civile ; 6 in materia di crisi di impresa.
Il Rapporto 2020 Doing Business elaborato da un complesso di Istituzioni economiche sovranazionali raggruppate nel World Bank Group, colloca l’Italia al 58° posto nella graduatoria generale degli 11 indicatori che caratterizzano il “fare impresa”. La Germania è al 13° posto, la Francia al 16°, la Spagna al 26°. Per i tempi delle controversie l’Italia è collocata al 122° posto del 190 Paesi presi a riferimento. Mario Draghi, sia in veste di Governatore della Banca d’Italia che da Presidente del Consiglio dei Ministri, ha sostenuto che va affrontato alla radice il problema della efficienza della giustizia civile e che le stime dimostrano che tali inefficienze portano alla perdita di quasi un punto percentuale di PIL. Nel 2019-2020 gli esperti della Banca Mondiale hanno evidenziato che in Italia occorrono ancora 1.210 giorni per recuperare un credito commerciale collocando il nostro Paese al 111esimo posto su 190. In Spagna bastano 515 giorni, in Germania 331, in Francia 300. Questi dati dimostrano ancora di più che il” fare impresa” passa anche per un “sistema Giustizia” efficiente che risponda in tempi ragionevoli alle legittime istanze dei cittadini.
L’approvazione dei decreti Cartabia è solo l’inizio di un percorso di riforma che ha visto il nostro contributo attivo. Proseguiremo sulla via che ci ha caratterizzati sin dall’inizio, con proposte concrete e non con vuoti slogan elettorali”.